di Salvatore Claudio Sgroi
1. Dubbio amletico
Mi era capitato di scrivere su un foglio il termine “catEratta” (dell’occhio), ma mia moglie mi aveva fatto notare che bisognava invece dire “catAratta”.
Devo dire che tra le due forme quella per me naturale, istintiva, è “catEratta” (dell’occhio, come le cateratte del Nilo, del fiume). Da qui la curiosità di verificare nei dizionari lo stato dell’arte, a partire dall’etimologia.
2. La catAratta/catEratta nei dizionari
Il De Mauro 2000 registra cataràtta s.f. con due accezioni: “1. TS med. perdita o diminuzione della trasparenza del cristallino, per invecchiamento, traumi o intossicazioni 2. BU cateratta”, datato 1830 e come “ETIMO: propr. var. di cateratta”.
Lo stesso dizionario lemmatizza anche cateràtta s.f. polisemico: “s.f.
1. CO serie di piccole cascate alternate a sporgenze rocciose: le cateratte del Nilo
2a. OB TS idraul. sbarramento per regolare il passaggio di un corso d'acqua
2b. TS stor. nel Medioevo, porta di castelli e città, costituita da una cancellata di ferro o da pesanti travi, che veniva calata e sollevata mediante un sistema di catene o funi scorrevoli
3. TS med. non com. cataratta (con data sec. XIV Pietro Ispano, volgar. nel Cortelazzo-Zolli che lemmatizza cateratta, a cui rinvia sotto cataratta), 4. LE spec. al pl., scrittura magica, segno magico: scrisse in su quella carta certe sue frasche con alquante cateratte (Boccaccio)”, datato “2ª metà XIII sec. nell'accez. 2b”, come greco-latinismo “dal lat. cataracta(m), dal gr. katarráktēs propr. ‘che precipita’, cfr. katarrássō ‘getto giù’”.
Lo Zingarelli 2023 registra cataratta con rinvio a cateratta. E poi il lemma “cateratta o cataratta” con stesso etimo greco-latino, e 5 accezioni con gli ess.: 1. Le cateratte del Nilo, datata 1290, 2. Aprire, chiudere le cateratte, 3. “med.: più comune cataratta”, cataratta congenita e altri 2 arcaismi.
Il Treccani-Simone 2009 e Devoto-Oli 2023 lemmatizzano entrambi “cateratta o cataratta” e “cataratta v. cateratta”.
Il DOP, Dizionario italiano multimediale e multilingue d’ortografia e di pronunzia, Seconda edizione multimediale (2024), registra “Cateratta [kateràtta] s. f. — anche cataratta [kataràtta], forma oggi prevalente nel sign. di «malattia dell’occhio», ma antiq. negli altri significati".
Il Garzanti 2017 riporta “cateratta non com. cataratta” con la Nota: “Questa parola ha due forme, tutte e due presenti nell’uso: però la forma cateratta è più diffusa nell’uso comune, mentre cataratta è la forma più usata negli ambiti medici”.
Il Sabatini-Coletti 2008 registra “cateratta meno freq. cataratta”.
3. Perché la variante catEratta?
Il Sabatini-Coletti 2008 è il solo a spiegare la variante cateratta, indicata come si è notato in quasi tutti i dizionari come la più comune. Ovvero “in cateratta [si è determinata la] chiusura di -a pretonica davanti a -r-”.
Aggiungiamo ora la pressione paradigmatica esercitata da ben 400 lemmi contenenti la sequenza -tera-, stando al De Mauro (2000), mentre appena 67 sono quelli con -tara-.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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