mercoledì 24 aprile 2024

Gli avverbi focalizzatori (o focalizzanti)



P
robabilmente qualche lettore non avrà mai sentito parlare degli avverbi così detti focalizzanti o focalizzatori – anche se vengono adoperati inconsciamente – perché non tutti i “sacri testi” (le grammatiche) trattano l’argomento. Alcuni avverbi, dunque, vengono così chiamati perché svolgono una funzione ben precisa: richiamano l’attenzione per enfatizzare un particolare elemento della proposizione, mettendolo così “a fuoco”. Questi avverbi, pertanto, mettono in risalto un elemento della frase, che può essere costituito da un verbo, da un aggettivo o da un avverbio (raramente da un sostantivo).

Vediamo i più comuni:

  • addirittura: ero così stremato che mi sono addirittura addormentato sulla scrivania;

    anche, pure: Carlo ha mangiato anche troppo!;

    soprattutto, particolarmente, specialmente: amo leggere, specialmente i libri gialli;

    perfino: alla cerimonia era presente perfino Giovanni!;

    davvero, proprio: sei proprio un fannullone;

    almeno: il tutto richiederà almeno due ore di lavoro;

    solo, soltanto: voglio solo parlarti;

    talmente: è un giovane talmente bravo!;

    quasi quasi: quasi quasi vado da Filippo, così potrò salutarlo;

    dritto: ora vai dritto per la tua strada.

***
La lingua "biforcuta" della stampa

Cosmo: “Il mio canto anti-pop senza filtri e censure”

-------------
Correttamente: senza filtri né censure. Si veda "senza" al punto 5.

*

 BELLE CIAO

Presidio al Senato contro la norma sull’aborto del governo: “Attacco alle donne, no pro-life nei consultori

----------------
Ancora un caso di anfibologia, tanto cara ai media. Chi abortisce? il governo? la norma? il Senato? Quanto al barbarismo "pro-life"...  dobbiamo arrenderci in ottemperanza al detto che "l'erba del vicino è sempre più verde", vale a dire: i termini che provengono dalla perfida Albione sono più "sciccosi" di quelli adoperati dal Divino. E alla "sciccheria linguistica" gli operatori dell'informazione ci tengono. Eccome!

 *

Roma fu causa delle calvizie del Petrarca? La curiosità che in pochi conoscono

--------------------

Inorridiamo dinanzi a “delle calvizie”. Calvizie non è il plurale di “calvizia”, termine inesistente. Viene dal latino “calvities”, tratto da “calvus” (calvo) ed è un sostantivo esclusivamente singolare: la calvizie. Correttamente, quindi: della calvizie.


*

MAXXI

Toilet trasparente a Roma: l'impresa di andare in bagno (mentre tutti ti guardano) diventa virale

------------------

Non c’è nulla da fare! I media insistono sull’/con l’uso dei barbarismi (più ‘sciccosi’, secondo loro, in confronto alla/della lingua di Dante e di Manzoni) ma li sbagliano quasi sempre. La grafia corretta del vocabolo francese è toilette.




(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)



1 commento:

falcone42 ha detto...

Purtroppo non sono solo gli operatori dell'informazione (a me piace chiamarli "massmediocri") che considerano più "sciccosi" i termini inglesi o, più raramente, francesi (ma inglesizzati): sono anche gli operatori della pubblicità. Questi, anzi, li considerano assai più efficaci, visto che li percepiscono più "sciccosi" i destinatari dei loro messaggi. Ho fatto una indagine abbastanza estesa, tra amici e conoscenti: la stragrande maggioranza crede che un prodotto o un servizio reclamizzato con qualche parola inglese abbia necessariamente una notorietà internazionale e sia quindi preferibile.