Le preposizioni “di” e “da” - chi non lo sa? - si adoperano per introdurre il complemento di moto da luogo. I classici, però, molto piú autorevoli dell’estensore di queste noterelle, non le adoperavano indifferentemente, facevano un distinguo. Riservavano la preposizione “da” (il latino ‘ab’) per indicare propriamente l’allontanarsi dall’esterno di un luogo; la preposizione “di” (il latino ‘ex’ o ‘e’), invece, per indicarne piú spesso il partire dall’interno d’un luogo; l’uscirne fuori, insomma. Secondo questa “regola classica” - che ci sentiamo di consigliare a chi ama il bel parlare e il bello scrivere - la preposizione “di” si usa con i verbi “partire”, “fuggire”, “uscire”, “cadere”, “guarire”; la sorella “da” con i verbi “nascere”, “dipendere”, “derivare”, “degenerare”, “tralignare”, “scampare”. L’uso del “di” per “da” nel moto da luogo, insomma, è una di quelle “cosucce linguistiche” che ancora oggi - se adoperate correttamente - mettono all’occhiello dello scrivente o del parlante un bellissimo distintivo di classicità. E Giacomo Leopardi non mancò di... fregiarsene. E con la medesima logica - i classici - distinguevano i modi “lontano da...” e “lontano a...”. Nel primo modo si percepisce lo spazio dal punto piú lontano da noi a quello piú vicino; nel secondo si percepisce lo spazio dal punto a noi piú vicino al punto a noi piú lontano.
***
La parola proposta da questo portale: agazzare. Verbo, di basso uso, che vale "stizzirsi con passione per una cosa che si desidera".
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
2 commenti:
Si "esce di casa", ma si "esce dalla stanza": in questo secondo caso l'uso di "di" è impossibile anche si esce da dentro un luogo circoscritto.
Riguardo a questo argomento (le preposizioni che introducono il moto da luogo*) si potrebbe aprire una lunga e articolata discussione.
Mi limito alle sue osservazioni.
Sarà "esce di casa" - sebbene mi sembra abbastanza diffusa anche la forma (non errata, secondo me) "esce da casa" - e sarà "esce da(lla) casa di...", "esce da casa mia/sua/...".
Ponendo attenzione a queste ultime forme, si può dedurre per quale ragione si usa "esce dalla stanza".
*Ovviamente le preposizioni "da" e "di" introducono anche altri complementi.
Vittorio Pepe
Posta un commento