È preferibile, in buona lingua, “posacenere”, sebbene sia piú comune portacenere. Perché? Perché i prefissi "porta-" e "posa-" non sono 'sinonimi'. Il primo si adopera per designare oggetti fatti per portare a lungo ciò che esprime il nome (portaritratti); il secondo per indicare oggetti su cui si posa temporaneamente qualcosa (posaferro [da stiro]). Il portaritratti resta, non si getta; la cenere si getta e il ferro si toglie dal... posaferro. È bene ricordare, anche, che sia portacenere sia posacenere sono sostantivi maschili invariabili: il portacenere, i portacenere; il posacenere, i posacenere. I sostantivi maschili formati con una voce verbale e un sostantivo femminile singolare ("posa", verbo e "cenere", sostantivo femminile) nella forma plurale non cambiano.
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Una piccola notazione sull’uso corretto degli aggettivi numerali “frazionari”. È necessario tenere presente, dunque, che nella numerazione decimale la parte frazionaria deve essere divisa dall’intero da una virgola: è alto m 1,75 (i metri, i centimetri, i chilometri ecc. non debbono assolutamente essere seguiti dal punto). Nei sistemi non decimali – come nel caso delle ore – la virgola deve essere sostituita dal punto o, meglio ancora, dai due punti: sono le 10.45 (o 10:45); si tratta, infatti, di 45 sessantesimi e non di 45 centesimi. È errore madornale, quindi, dividere le ore dai minuti mediante una virgola. Ma siamo sicuri che la nostra modesta “predica” sarà, come sempre, rivolta al vento. Continueremo a leggere o, meglio, a “vedere” sulla stampa le ore scritte in modo errato: la conferenza stampa di fine d’anno si terrà alle 17,30. Ma tant’è.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Il caso
Lady Demonique (cacciata da Calenda) potrà candidarsi a sindaco nel Canton Ticino
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Sindaca, in lingua italiana.
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LA CRONISTA DI DOMANI ESPULSA DALLA TRIBUNA STAMPA
Alla Camera le giornaliste donne sono trattate come oggetti di decoro
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Perbacco! Non lo sapevamo. Apprendiamo ora, grazie alla stampa, che le giornaliste sono donne.
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ASIA
Senza cibo e medicine, Sri Lanka prima vittima della grande carestia
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In lingua italiana, non cispadana: senza cibo né medicine.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico,
quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
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