giovedì 12 maggio 2022

Il pronome "gli" invece di "a essi", "a loro"? Sí, ma solo nel parlato e in uno scritto informale

 


Da "Domande e risposte" del sito Treccani

 Sono qui a chiedervi la risoluzione di un dilemma che mi pervade ormai da qualche tempo. Ho iniziato a leggere sempre più frasi di persone più o meno note che usano "gli" al posto di "li" in contesti come: "Ho trovato i carciofi al mercato e GLI ho comprati." oppure "Cercavo quei quadri e GLI ho visti in quel posto". Vi chiedo se sia corretto poiché sono certa del fatto che non sia stata una semplice distrazione. Sbaglio io ad usare "li", sono corrette entrambe le forme, non è corretto "gli"?

  La nostra lettrice ha tutte le ragioni per essere sconcertata al cospetto di certe spiacevoli sciatterie grammaticali. Tenga allora ferma, insieme con noi, la bandiera della correttezza: nell’italiano standard, in funzione di complemento diretto (corrisponde a = loro, essi), il pronome personale atono di sesta persona (o terza persona plurale) è LI. E basta. - Hai comprato i biscotti? - Sì, LI ho comprati. Se invece il pronome è usato come complemento indiretto (corrisponde a = a loro, a essi), allora è GLI. - Hai telefonato a Gianni e Pinotto? – Sì, GLI ho telefonato.

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Cortese Redazione Treccani,

crediamo sia il caso di emendare la risposta circa il complemento indiretto GLI che non corrisponde affatto “a loro”, “a essi” ma "a LUI". Il pronome "gli" invece di "essi", "loro" si può adoperare nel parlato e nello scritto informale ma da evitare tassativamente in uno scritto sorvegliato.

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In seguito alla nostra segnalazione gli esperti hanno aggiunto alla risposta:

A proposito di gli a loro, si legge nella Grammatica on line della Treccani: "L’uso della forma pronominale atona gli in funzione di complemento di termine in riferimento non solo al maschile singolare, ma anche al maschile plurale è ormai da considerarsi accettabile in quasi tutti i livelli di lingua. Nel parlato colloquiale, quest’uso è molto comune".


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La lingua "biforcuta" della stampa

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Sí, ormai non ci sono piú dubbi, i redattori titolisti non rileggono ciò che scrivono: non occorre, forti della loro infallibilità circa la lingua di Dante e di Manzoni.

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ITINERARI

Toscana, 5 parchi perfetti per fare un pic-nic

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Secondo l'idioma divino si scrive "picnic". DOP:

picnic [pikn&k; ingl. p&knik] s. m. — fr. pique-nique [pik n&k]


 


(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso, anzi, sono sicura che anche se i titolisti rileggessero ciò che scrivono non cambierebbe alcunché.

V.Ppnr ha detto...

Non c'è camicia di forza che tenga di fronte al dilemma che... pervade la "lettrice... sconcertata", anzi mi rinzelo.
Si fa così, per scambiare opinioni, Raso: questo sia chiaro dall'inizio.

Sorvolo sul "Sono qui a chiedervi...".
Il dilemma che "pervade": sono desolato ma l'uso di questo verbo mi sembra inappropriato, poiché il dilemma - grammaticale, per giunta - non è uno stato d'animo o un sentimento.
La signora ha "iniziato a leggere..." (ottimo!) Cosa? "Frasi di persone...che usano *gli* al posto di *li*" e ricorre alla consulenza della Treccani per dirimere il dubbio.
"Gli ho comprati" (i carciofi), "gli ho visti" (quei quadri): sarei davvero curioso di sapere dove ha letto simili... sconcezze linguistiche.
Sorvolo sui "Gianni e Pinotto" citati nella risposta: siamo veramente sul sito della Treccani?!

Vittorio Pepe