di Salvatore Claudio Sgroi *
1. Regola-1 delle neoformazioni e Regola-2 dei
latinismi nei composti con "-enne"
Nel precedente
intervento di lunedì 23 sett. Perché 'sei/enne'
e 'se/enne'? abbiamo spiegato l'oscillazione della cancellazione della "i", come oscillazione tra la Regola-1
produttiva delle neoformazioni (es. cinqu/enne
1865) e la Regola-2 dei latinismi tri/enne
1598 e bi/enne 1855.
E analogamente
l'oscillazione del composto ventise-enne
/ ventisei-enne.
2. Documentazione storica di Sei-enne/se-enne e Ventisei-enne/ventise-enne
Per un
aggiornamento delle prime attestazioni delle due coppie di varianti finora
fornite dai testi istituzionali (il Grande
dizionario del Battaglia e il De Mauro), è possibile far ricorso a una
ricerca in "Google libri".
2.1. Sei/enne
e se/enne voci otto- e novecentesche
L'es. se/ienne,
-- datato genericamente av. 1910 col Dossi delle Note azzurre [1870-1907] "un bimbo seienne vede suo fratello
baciare una bimba" nel Battaglia-Sanguineti (e nel De Mauro) e poi 1946
nel Batt. --, può essere retrodatato come agg. o sost., solo a partire dalla
prima metà dell'800:
La variante Se/enne
(senz'alcun es. nel Battaglia) è invece successiva, risalendo solo a partire dall'inizio
del '900 con vari ess., tra cui:
1904: "a proposito d'una bimba seenne affetta da dilatazione della flexura sigmoide" ("Il Policlinico:
Sezione pratica", vol. 11, p. 353).
1906: "manderà Alfonso seenne, primogenito suo, in
ostaggio a Faenza" ("Archivio storico italiano", G. P. Vieusseux, p. 34).
1918: "e senza museruola un cane che, avventandosi, in Piazza Olmo di quel
Comune, contro il ragazzo seenne Giuseppe Nocella, lo
addentò al dito indice della mano destra, cagionandogli una lesione che gli
produsse malattia per 12 giorni" ("La giustizia penale" p. 705).
1924:
"s'inginocchia l'Imperatore Ottone I con la moglie Adelaide
ed il figlio circa seenne
che divenne poi Ottone II" (Dedalo. Rassegna
d'arte, Parti 1-6, p. 283).
1927: "Il 18 agosto 1925 una vettura tramviaria di questa
città, guidata dal conduttore Grasso Giuseppe, investiva, uccidendolo, il seenne Giuseppino
Guglielmino, figlio dell'insegnante elementare Orazio, di anni 38" (L'eloquenza. Antologia, critica-cronaca,
Roma, 1927, p. 855).
2.2. Ventisei/enne
e ventise/enne voci già ottocentesche
Quanto al lessema ventise/(i)enne, datato come novecentesco (1932) nel De Mauro
(assente nel Battaglia), la forma Ventisei/enne è invece documentata come
agg. e s.m. solo a partire da metà '800:
Cesare Cantú 1855: "L'esercito
si tolse a capo Annibale, figlio d'Amilcare, giovane ventiseienne, che poteva dirsi straniero alla patria, dalla quale era uscito a
tredici anni" (Storia degli italiani,
Torino, Utet, p. 294).
Francesco Regli 1860: "Tutti ne risentirono
un gran danno, e lo sa il ventiseienne Pirata, uno dei pochi che proseguirono
imperterriti il loro corso, come nel 1848 (Dizionario biografico dei più celebri poeti
ed artisti ...,Torino, p. 405).
Invece la variante Ventise/enne agg. e s.m. è
attestata solo a partire dalla fine dell'800:
R. Giovagnoli 1882: "suo fratello
Magone, valorosissimo e bellissimo giovine ventiseenne, dalla altissima statura" (Opimia,
Milano IV ed., p. 239).
Michele Scherillo 1883: "Metastasio, il
ventiseenne
poeta del dramma" (Storia letteraria dell'opera buffa napolitana
dalle origini,Tip. e stereotipia
della Regia università, p. 105).
1888:
"giungeva a Genova un domenicano torinese, di ritorno dalla
capitale dell'impero ottomano, ove, ventiseenne d' età, esercitato aveva l' ufficio di parroco" (Atti della Società ligure di storia
patria, vol. 20, p. vii).
1895:
"Confrontate
ora questo secondo ammalato, ventiseenne,
con quello che ho finito di presentarvi". ("Gazzetta degli ospedali e delle cliniche", p. 173).
3. La Regola-3 per Se/cento (vs sei/cento) e Se/mila (vs sei/mila)
Il
"piuttosto raro oggi -- e solo nell'uso letterario o toscano -- secento
invece di seicento" (così L.
Serianni nella sua Grammatica, §
VI.23.d, e "RE[gionalismo] tosc." in De Mauro), è databile col Batt.
e col DELI fine sec. XIII Novellino, rispetto al più corrente sei-cento databile av. 1363 M. Villani.
Il composto se/mila
("ant. o letter." in Batt.; assente in De Mauro e nel DELI) è in B. Giamboni av. 1292 e nel Convivio 1304-1308 di Dante, mentre il
corrente sei/mila risale all'Ariosto av. 1533.
Se il problema
della quarantina di composti formati da "Numerale terminante in voc. + -enne" analizzati nel precedente
intervento del 23 sett., riguardava la possibile cancellazione della vocale
dinanzi ad altra vocale (Regola-1 e Regola 2, a/b), come spiegare invece,
accanto ai comuni sei/cento e sei/mila, le forme antiche o letter. se/cento e se/mila con la cancellazione della semivocale "i" di sei dinanzi a
una consonante (come la "c"
e la "m")?
Alla fine, una terza
Regola alla base di queste due forme toscane antiche a cui è possibile richiamarsi
è la tendenza del toscano a ridurre i dittonghi discendenti p.e. /ei/ in /e/
come nelle preposizioni articolate de' dei',
ne' 'nei', ecc.
Sommario
1. Regola-1
delle neoformazioni e Regola-2 dei latinismi nei composti con "-enne"
2.
Documentazione storica di Sei-enne/se-enne e Ventisei-enne/ventise-enne
2.1. Sei/enne e se/enne voci otto- e novecentesche
2.2. Ventisei/enne e ventise/enne voci già ottocentesche
3. La Regola-3
per Se/cento (vs sei/cento) e Se/mila (vs sei/mila)
*
Docente di linguistica generale presso l'università di Catania