sabato 25 maggio 2019

Essere un (o fare il) manigoldo

Questa locuzione (non ricordiamo se è stata già trattata) non è propriamente un modo di dire, anche se si adopera come tale in riferimento a una persona il cui comportamento non è proprio ortodosso, anzi... Il manigoldo, insomma, è un malfattore, un furfante, una canaglia. 
    L'origine del termine non è molto chiara. Per alcuni proverrebbe dal nome del tedesco Manegold (vissuto nell'XI secolo e autore di molti libelli contro gli eretici). Per altri, invece, sarebbe l'alterazione del longobardo "mun-wald" ('che detiene la patria potestà').
    Ma sentiamo Ottorino Pianigiani e il Tommaseo-Bellini. Il manigoldo, dunque, probabilmente è il boia e attraverso un passaggio semantico ha acquisito l'accezione di "furfante", "uomo di feroce natura o di costumi corrotti".

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Due parole, due, su un avverbio che, a nostro modo di vedere, molto spesso è adoperato impropriamente: immancabilmente. E ci spieghiamo. Sovente è usato con l’accezione di “indubbiamente”, “certamente”, “sicuramente” e simili: ti telefonerò,‘immancabilmente’ (certamente, sicuramente, senza dubbio), la prossima settimana. Il significato proprio dell’avverbio è, invece, “senza mancanza”, “che non subisce una mancanza”, “sempre”, potremmo dire, derivando dal verbo “mancare”. È corretto, quindi, solo in frasi in cui c’è il concetto di mancanza: ogni domenica,‘immancabilmente’ (“non manca mai”) va allo stadio per assistere alla partita del cuore. I vocabolari...

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La lingua "biforcuta" della stampa
Da un giornale in rete:

Silvio Muccino a processo per diffamazione
contro il fratello Gabriele
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Non sapevamo che si diffama/diffamasse "contro" qualcuno. Noi avremmo scritto "per diffamazione del fratello". Ma il giornale in questione è uno di quelli "che fanno opinione".

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