martedì 27 novembre 2018

Il «socericida»


Uccide - d'accordo con la moglie - il suocero per impadronirsi della piccola azienda.
Questo titolo, di un giornalino di quartiere, ci ha fatto riflettere sul fatto che nel nostro idioma non esiste (se non cadiamo in errore) un sostantivo atto a indicare la persona che uccide il suocero o la suocera. Proponiamo, per tanto, ai vocabolaristi, di prendere in considerazione il neologismo "socericida".  Il vocabolo ci sembra ben formato: dal latino “socer” con l’aggiunta del suffisso “-(i)cida” (dal verbo latino “caedere”, ‘tagliare’, ‘uccidere’). Avremo, quindi, “il/la socericida”, con i rispettivi plurali “i socericidi”, “le socericide”.

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La lingua "biforcuta" della stampa

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I titolisti del giornale in rete "dovrebbero" sapere che - in lingua - esiste il normale (e correttissimo) femminile arbitra. Il titolo in questione presenta due strafalcioni: il citato "arbitro" (in luogo di arbitra) e la concordanza "invalida" con arbitro (maschile).
Anche qui la concordanza è "sballata": «La storia dell'assessore (invece di assessora) […] invalida […]».

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LA TV PUBBLICA


(Nella pagina interna [questo è il titolo della prima pagina] è sparita la voce "donna")
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Sarebbe interessante sapere se esiste anche una direttrice uomo. 


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