giovedì 7 giugno 2018

«Grammaticando»... (3)


Sempre piú spesso capita di leggere, anche di scritti di ottimi autori, "erano le dieci e mezza" e simili, dove quel "mezza" non è corretto. Si deve dire le "dieci e mezzo", il "mezzo" deve rimanere invariato.
 Sperando di non cadere nella pedanteria riassumiamo la regola di "mezzo" in questo modo:
   a) se mezzo precede il sostantivo si comporta da aggettivo, si accorda, cioè, con il nome che segue: mezza mela; mezzo panino;
   b) se mezzo segue un aggettivo numerale accompagnato da un sostantivo resta invariato (perché è un aggettivo sostantivato, ossia sta per la "metà" di un tutto): cinque chili e mezzo di mele; tre chili e mezzo.
Stesso discorso, appunto, per le ore: le dieci e mezzo, cioè le dieci e una "metà" di un'ora.

CI è capitato di leggere, in un certificato medico, "malattia di natura da determinarsi".
A nostro avviso "da determinarsi" è uno strafalcione o, per lo meno, un uso non proprio corretto e la frase va... corretta in "da determinare". La preposizione "da" posta davanti a un verbo di modo infinito rende quest'ultimo di forma passiva (di conseguenza la particella "si" va omessa). Da determinare, vale a dire che deve essere determinata, che si deve determinare.

Due parole due su una locuzione avverbiale in uso il cui... uso non è proprio ortodosso: in effetti. La forma corretta e, quindi, da preferire ‘sarebbe’  “in effetto (di ciò)” che significa realmente, davvero, di fatto e simili: ho ascoltato con la massima attenzione il discorso di Giovanni e in effetto (di ciò, di quanto ha detto) ha ragione.

Agli amatori del bel parlare e del bello scrivere consigliamo di non adoperare i verbi “scordare” e “dimenticare” indifferentemente, anche se i vocabolari attestano i due verbi l’uno sinonimo dell’altro. Senza entrare nel merito prettamente etimologico diciamo che “scordare” significa ‘allontanare dal cuore’ ; “dimenticare”, invece, vuol dire “allontanare dalla mente”. Non si dice, infatti, che il primo amore non si “scorda” mai? (non si allontana dal cuore). In un certo senso si potrebbe dire, quindi, che le cose spirituali si scordano, le cose fisiche si dimenticano (ho ‘scordato’ la poesia; ho ‘dimenticato’ le chiavi).

Gli orchi e gli... orci. Si presti attenzione a questi due termini perché non sono sinonimi e hanno accezioni diverse. Il primo termine è il plurale di orco, vale a dire un mostro spaventoso. Il secondo è il plurale di orcio, un vaso di terracotta.

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