Navigando in rete abbiamo fatto una scoperta
allucinante. Numerosi scrittori, di ieri e di oggi, scrivono “ubicuità”. Non
seguiteli, amici, per carità, la grafia corretta è, ovviamente, ubiquità (con la “q”)
perché viene dal latino “ubiquitatem”.
venerdì 16 agosto 2013
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