«E cosí, anche questa volta, agli esami d’italiano
te la sei cavata per il rotto della cuffia», sbottò il padre, non celando un
certo disappunto. «Ma papà, cosa dici?! Agli esami ero a capo scoperto, non
avevo nessuna cuffia». «Sciocco, lo vedi che ho ragione, come hanno fatto a
promuoverti se non conosci neanche il significato di ciò che ho detto? Voglio
dire che sei stato promosso a malapena, per un pelo, di stretta misura. Si
adopera quest’espressione, cioè ‘cavarsela per il rotto della cuffia’, quando
si vuol mettere in evidenza il fatto che ci si è salvati da un pericolo, da un
insuccesso – come nel tuo caso – solamente perché alcune circostanze ci sono
state favorevoli». «E la cuffia, papà, che c’entra? Forse si usa come
talismano?». Il padre, a questo punto, pensò proprio che la sventura si fosse
abbattuta sulla sua casa, dandogli un figlio scemo. Poi si riprese e con calma
tentò di spiegare al pargolo l’origine e il perché di questo modo di dire.
«Vedi, figliolo, questa frase idiomatica pare provenga da un gioco medievale,
detto del saracino o della quintana. Il cavaliere, armato di lancia, doveva
colpire lo scudo di un fantoccio, abbigliato da saracino, cercando di non farsi
disarcionare. Spesso, però, i cavalieri venivano colpiti alla cuffia dalla
mazza del fantoccio, ma i giudici di
gara davano ugualmente buona la prova perché il ‘concorrente’ non era stato
disarcionato; pur non avendo effettuato una gara eccezionale, il cavaliere
aveva vinto “per il rotto della cuffia” (la cuffia, cioè, si era rotta per l’urto
ma il cavaliere non era stato disarcionato, rimanendo incolume)». Per quanto
attiene al nome del gioco, la “Quintana” (o del saracino), riteniamo sia
interessante conoscerne l’origine. Sembra derivi dal francese del XII secolo, “quintaine”,
e questo dal … latino “quintana” (strada trasversale del campo romano, dietro
il pretorio, nella quale si teneva il mercato; strada di “quinto rango”,
diremmo). La quintana, all’inizio, era la strada che dovevano percorrere i cavalieri,
poi, con il trascorrere del tempo, per estensione, ha assunto anche il
significato di “giostra”, “gioco”.
venerdì 2 agosto 2013
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1 commento:
Mi è piaciuta molto questa presentazione di una spiegazione linguistica. Interessante e nello stesso tempo simpatica. Grazie.
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