mercoledì 27 luglio 2011
Rimarcare...
Un altro verbo che, a nostro modo di vedere e checché ne dicano i sacri testi, molto spesso viene adoperato impropriamente: rimarcare. Si sentono e si leggono, sovente, frasi del tipo “Gli sono stati fatti rimarcare, in quella circostanza, i suoi numerosi errori”. Bene, anzi male. In questi casi, a nostro avviso, il verbo rimarcare è adoperato, se non in modo scorretto, impropriamente. Rimarcare significa “marcare di nuovo”, cioè “segnare nuovamente”, “contrassegnare, di nuovo, con una marca”: tutti i cavalli della scuderia sono stati rimarcati. Non ci sembra corretto, dunque, adoperare il verbo in questione fuor di questo significato. A nostro avviso, insomma, non si può dare al verbo rimarcare un significato che non ha: notare, considerare, osservare e simili. Nel su citato esempio, quindi, si deve dire, "correttamente": Gli sono stati fatti notare, osservare...
Come dicevamo, i sacri testi ci contraddicono. Ma tant’è.
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5 commenti:
Cortese dott. Raso,
ciò che scrive non fa una piega dal punto di vista "logico". Sarebbe interessante conoscere il parere di alcuni linguisti che - come ha scritto - pullulano in rete.
Con stima
Il verbo «rimarcare» è usato in senso figurato in questo contesto: quando a scuola qualcuno commette un errore, questo viene marcato in rosso od in altro modo.
Oppure anche i verbi sottolineare ed evidenziare («Hanno sottolineato/evidenziato i suoi errori sgridandolo», sì, non è un ottimo esempio) vengono usati impropriamente, in questi casi?
Ovviamente può anche darsi che mi sbagli...
Saluti.
Caro "Qualcuno",
in questi casi 'sottolineare' ed 'evidenziare' sono usati correttamente.
Gentile Dottor Raso,
il verbo "rimarcare" con il significato di "notare/rilevare" è - secondo i migliori dizionari - ripreso dal francese "remarquer". Uno stranierismo adottato inutilmente, dunque, visto che - come anche Lei precisa - non mancano corrispondenti adeguati nella nostra lingua.
Con stima
Buon giorno,
credo che l'esimio Dottor Raso intendesse che è improrio l'utilizzo di "far rimarcare" e non del semplice "rimarcare". «Gli ho fatto rimarcare i propri errori» potrebbe essere svolto (o sviluppato?) in: «ho fatto sí che lui rimettesse in evitenza i propri errori». Personalmente, tale "attrito" non si evidenzierebbe se si utilizzasse il verbo notare: «ho fatto sí che lui notasse i propri errori». Forse per queste "far notare" non stride come invece "far rimarcare".
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