sabato 11 giugno 2011
«Quisquiglia»?
Stupisce, e non poco, notare che un autorevolissimo vocabolario, come il Treccani, attesti “quisquiglia” variante di “quisquilia”. Il termine, che significa, “bazzecola”, “cosa di poco conto” (e simili), proviene dal latino (come rileva lo stesso Treccani) in cui il digramma “gl” non è presente. Il vocabolario “Sandron” e il Dop (dizionario di ortografia e di pronunzia) sono categorici: non “quisquiglia”. La grafia corretta, quindi, è ‘quisquilia’ senza il digramma “gl”, anche se la forma ‘errata’ si riscontra in alcuni Autori di prestigio: «La perseveranza con che s’intromette ed insiste in una lite che in fine del conto gli è straniera e la spada tratta con che combatte per questioni puerili non possono se non invogliare moltissimi ad imitarlo, a darsi al mestiere di gravi giudici e ardenti partigiani in quisquiglie letterarie» (Foscolo); «Per chi abbia fame di quisquiglie inedite, ecco qui in ultimo due epigrammi» (Carducci).
Quisquilia
Vocabolario on line
quisquìlia (o quisquìglia) s. f. [dal lat. quisquiliae -arum, propr. «immondezza, feccia»]. –
1. ant. Imperfezione, impurità: de li occhi miei ogne quisquilia Fugò Beatrice col raggio d’i suoi (Dante).
2. Minuzia, inezia, cosa di nessun conto: occuparsi, discutere di quisquilie; litigare per quisquilie; perdersi in quisquilie; q. letterarie, grammaticali; ma sono quisquilie!; non si tratta di quisquilie, di cose rimediabili facilmente: un assegno a vuoto di cinquecentomila lire (Palazzeschi).
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