martedì 4 gennaio 2011

Declinare e Detenere


Altri due verbi della nostra bellissima lingua adoperati impropriamente e sempre con la “complicità” dei soliti vocabolari: declinare (http://www.etimo.it/?term=declinare&find=Cerca) e detenere (http://www.etimo.it/?term=detenere&find=Cerca). Cominciamo con l’ “analizzare” il primo, che propriamente significa ‘piegare’, ‘calare’, ‘modificare’, ‘scendere inclinandosi’ e simili: le colline declinano verso il mare. Non è adoperato correttamente, dunque, nell’accezione di “rifiutare” , "dichiarare", “dare” e simili: Giovanni ha declinato l’invito; la polizia ha chiesto ai presenti di declinare le generalità. In questi casi ci sono altri verbi che fanno alla bisogna: respingere, rifiutare, ricusare, rinunciare, dichiarare, dire, esporre, a seconda del contesto. Si dirà correttamente: Giovanni ha rifiutato l’invito; la polizia ha chiesto ai presenti di dichiarare le generalità.
Il secondo, detenere, vale ‘tenere presso di sé (qualcuno o qualcosa) con la forza’ e solo con questo significato andrebbe adoperato. I detenuti non sono trattenuti “con la forza”? Non ci sembra corretto, quindi, usarlo in altre accezioni come, per esempio, “detenere un primato”, “detenere il brevetto” e simili. Anche in questi casi ci sono altri verbi per l’occorrenza: vantare, tenere, avere, possedere ecc.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro professore, Le chiederei di commentare l'uso - a mio parere aberrante- del verbo "declinare" in una accezione molto strana che ne stanno facendo gli autori di testi pubblicitari. Ad es: "il modello, declinato in più varianti, dal rosso acceso al verde acqua". Ne può trovare molti esempi, è un'espressione modaiola che dovrebbe essere sostituita dal semplice "disponibile in". Grazie. Chiara F.

Fausto Raso ha detto...

Gentilissima Chiara, ha perfettamente ragione. Un mio commento sarebbe superfluo...