Si presti attenzione, nello scrivere e nel parlare, a questi due verbi: aspettare e spettare perché molto spesso si confondono l’uno con l’altro in quanto sono parenti. Il primo, come recitano i vocabolari, significa “essere in attesa dell’arrivo di qualcuno o del verificarsi di qualcosa”: aspetto l’apertura del negozio; il secondo sta, invece, per “appartenere di diritto”, “toccare”, “competere”, “riguardare” e simili: spetta a te fare gli onori di casa. Non diremo quindi, soprattutto in alcune regioni, “per quel lavoro ti aspettano 50 euro” ma, correttamente, ti “spettano”, ti “toccano”, ti “competono” 50 euro. Un’ultima annotazione. Non si adoperino, indifferentemente, i verbi “aspettare” e “attendere”. Si “aspetta” il tram alla fermata; si “attendono” i risultati degli esami. Nel verbo attendere è insita l’idea dell’ansia, del desiderio, della commozione... Sentimenti che non si provano, certamente, aspettando il... tram.
sabato 15 gennaio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento