sabato 4 settembre 2010

Qualche curiosità linguistica


Piú che curiosità linguistiche sono storie di parole che adoperiamo ogni giorno senza conoscerne il significato... recondito. Cominciamo con “gazzarra”, che significa - come tutti sappiamo - “suono tumultuoso di voci umane e di strumenti”, “strepito”. Questo termine non è affatto volgare, come alcuni erroneamente ritengono, ed è di origine araba: “algazara”, che in arabo, appunto, significa “grido di guerra”. Il gallo, l’animale da cortile a tutti noto, trae il nome dal latino “gallus”, che a sua volta si riallaccia alle radici indoeuropee “gal” o “gar”, che significano “chiamare”, “gridare”. Il gallo, per tanto, è il volatile che grida, che chiama, che canta. Il gallo ci ha fatto venire alla mente la... gallina e le sue uova. E a proposito di uova, sapete perché l’uovo di marmo che si mette nel “nido” della gallina per ‘invitarla’ a deporvi le uova si chiama “endice”? Semplice. Non è altro che il latino “index” (indice). L’endice (l’uovo di marmo) è, quindi, un oggetto che si lascia per indicazione, per segno. Restando in tema di animali, in particolare canori, vediamo da dove trae il nome il cardellino, l’uccello canoro simile al fringuello. Guarda caso, occorre richiamarsi sempre al... latino. I nostri antenati Latini chiamavano “carduelis” questo uccellino perché lo sapevano essere ghiottissimo di semi di... cardo.

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