lunedì 13 settembre 2010

«In incognito»



L’aggettivo-sostantivo “incognito” quasi sempre viene fatto precedere dalla preposizione “in” (in incognito) e cosí è registrato dalla maggior parte dei vocabolari: viaggiare in incognito. A nostro modo di vedere la preposizione “in” non occorre perché è insita nel vocabolo di derivazione latina. Il linguista Aldo Gabrielli, infatti, nel suo Dizionario Linguistico Moderno (pag. 337) ne sconsiglia l’uso: Dal latino incognitus, non conosciuto, ricorre spesso nella locuzione viaggiare in incognito, dove quell'in è del tutto superfluo; si dirà viaggiare incognito; ma meglio si direbbe viaggiare privatamente, da privato, in forma privata.
Anche il Palazzi è sulla stessa “lunghezza d’onda” del Gabrielli:
Incògnito agg. non conosciuto il viaggiare incognito, di principi e SIM., in forma privata, senza farsi conoscere ll sm. serbare l'incognito; e Dante: di mille odori vi facea un incognito indistinto ll M.E, sa di frane. dire viaggiare in incognito; dirai meglio da privato o semplic. incognito.

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