Dallo “Scioglilingua” del Corriere della Sera in rete:
accentazione del cognome
per cortesia, può indicarmi se è corretto pronunciare il cognome in modo sdrucciolo e cioè Pànico? La ringrazio per l'accoglienza. R.P.
Risposta:
De Rienzo Martedì, 07 Settembre 2010
Non glielo so dire, mi dispiace.
----------------
Secondo il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia (www.dizionario.rai.it )
il cognome Panico ha l’accentazione piana: Paníco.
Il quesito del lettore ci offre lo spunto per una “precisazione linguistica” a proposito del sostantivo panico. Questo termine cambia di significato e di plurale secondo la posizione dell’accento. Quando questo cade sulla “a” (pànico) il vocabolo sta per ‘paura’, ‘terrore’ e nel plurale muta la desinenza “-o” in “-i”: panici; se l’accento, invece, cade sulla “i” (paníco, becchime per uccelli da gabbia) nel plurale prende la desinenza “-chi”: paníchi.
accentazione del cognome
per cortesia, può indicarmi se è corretto pronunciare il cognome in modo sdrucciolo e cioè Pànico? La ringrazio per l'accoglienza. R.P.
Risposta:
De Rienzo Martedì, 07 Settembre 2010
Non glielo so dire, mi dispiace.
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Secondo il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia (www.dizionario.rai.it )
il cognome Panico ha l’accentazione piana: Paníco.
Il quesito del lettore ci offre lo spunto per una “precisazione linguistica” a proposito del sostantivo panico. Questo termine cambia di significato e di plurale secondo la posizione dell’accento. Quando questo cade sulla “a” (pànico) il vocabolo sta per ‘paura’, ‘terrore’ e nel plurale muta la desinenza “-o” in “-i”: panici; se l’accento, invece, cade sulla “i” (paníco, becchime per uccelli da gabbia) nel plurale prende la desinenza “-chi”: paníchi.
2 commenti:
Gentile Dott. Raso, mi piacerebbe conoscere il suo parere sulla seguente questioncella.
Tutti sappiamo che l’aggettivo “virtuale” si ricollega al latino “virtus” (virtù, valore e simili).
Come si può spiegare, allora, l’uso di tale aggettivo in ambito informatico (realtà virtuale, memoria virtuale), dove il legame con la “virtus” latina appare assai poco evidente?
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti. Otto
Gentile Otto,
le “spiega” tutto il Treccani in rete:
virtüale agg. [dal lat. mediev. (dei filosofi scolastici) virtualis, der. di virtus «virtù; facoltà; potenza»: v. virtù]. – 1. a. In filosofia, sinon. di potenziale, cioè «esistente in potenza» (contrapp. a attuale, reale, effettivo). b. In fisica, in matematica e nella tecnica, in contrapp. a reale, effettivo, si dice di enti o grandezze che, pur non corrispondendo a oggetti o quantità reali, possono essere introdotti o considerati per determinati scopi di calcolo, di rappresentazione o di deduzione logica...
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