sabato 1 giugno 2024

Sgroi – 179 - “Frociaggine” o “froceria”?



di Salvatore Claudio Sgroi


1. Origine di frociaggine?

Un caro amico e collega, avendo letto il precedente nostro intervento178. La correttezza linguistica di papa Francesco (martedì, 28 maggio), a proposito dell’espressione “Nei seminari c’è troppa frociaggine” attribuita al Papa, si è chiesto: “Sul piano linguistico si tratta di un termine raro e poco usato. Da dove viene al Papa?”.

2. Frocerìa in bocca al Papa?

Stando ad altre fonti, papa Francesco avrebbe detto piuttosto: “troppa frocerìa” (“Il Foglio” Matteo Matzuzzi 27 maggio), un termine proprio del romanesco, certamente più comune del sin. frociaggine.

2.1. Frocerìa, froscerìa

Il Vocabolario del Romanesco contemporaneo. Le parole del dialetto e dell’italiano di Roma di P. D’Achille e C. Giovanardi (Newton Compton 2023), come ricordavamo, è il solo a registrare il suffissato frocerìa “s.f. spreg. Modo di fare da omosessuale”.

Stando a “Google libri ricerca avanzata” possiamo documentare tale suffissato fin dall’inizio degli anni 60 del Novecento, in testi soprattutto letterari, ovvero:

Alberto Arbasino 1960: “e in parte per schietti fini di froceria populista, si esprime in un linguaggio sboccato che in buona fede ritiene quello consueto dell'operaio, nella falsa convinzione che il proletariato comunichi solo mediante parolacce” (Parigi o cara, Feltrinelli, p. 477; Lettere da Londra, Adelphi, p. 76).

1972: “un ragazzo che aveva incoraggiato la sua froceria con la sua acerbità di inesperto di omosessualità” (Nuovi argomenti, Edizioni 28-30, p. 144).

Ennio Flaiano 1987: “froceria” (Frasario essenziale per passare inosservati in società, Bompiani, p. 44).

Giovanni Arpino 1988: “con tutta la froceria che circola, guai a smontare la baracca” (Il fratello italiano, Rizzoli, p. 118).

Guido Almansi, ‎Attilio Veraldi 1990: “tutti a cianciare sfacciatamente di frocerie, senza riguardi per anziani e minorenni ? ( Donna da Quirinale, A. Mondadori, p. 172).

Pier Vittorio Tondelli 1993: “In effetti quello che distingue il normalissimo popolo gay della riviera adriatica da quello cosmopolita della froceria internazionale è proprio la sua dimensione casereccia e popolare” (Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, Bompiani, p. 106).

Tommaso Bavaro 1994: “era tutta na froceria che nun te dico” (La scrittura creativa: tutte le tecniche della narrazione, Calderini, p. 217).

Dario Bellezza 1995: “ha incominciato ad alludere pesantemente alla mia froceria, perché stavo guardando un ragazzetto, non mi sono più trattenuto e l'ho pregata di farsi gli affari suoi” (Lettere da Sodoma, Marsilio, p. 123).

E la variante frosceria:

Cesare Garboli·1950-1977: “Stupisce che in questa immagine […] di suprema ‘frosceria’, il Reni sapesse leggere fin da allora secondo una versione così sfacciatamente supero mistica […]” (La gioia della partita: Scritti 1950-1977, Adelphi 2016; La Pinacoteca nazionale di Bologna. Guido Reni e il Seicento, Marsilio, p. 64).

1985: “frosceria internazionale è proprio la sua dimensione casareccia” (“L'Espresso”, p 5)

3. Frocerìa anziché frociaggine?

Come chiarito da Franco Follini, presidente onorario di Arcigay, che aveva scritto a “Dagospia” che per primo aveva diffuso la notizia dell’uso del termine frociaggine da parte di papa Francesco, “il termine frociaggine è essenzialmente di uso interno alla collettività LGBT+ in situazioni conviviali, di cui evidentemente l'entourage papale, che gliel'ha suggerito, era perfettamente a conoscenza per ragioni che possiamo immaginare”.

Si potrebbe a questo punto quindi ipotizzare che papa Francesco abbia in realtà fatto uso del più comune romanesco froc-erìa, morfologicamente peraltro più vicino al suo mariconería s.f. “Vulg Cualidad de marica [‘frocio’]”, homosexualidad, anziché frociaggine.

















(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)


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