Tra i vocabolari consultati circa il plurale di buttafuoco* (Olivetti, De Mauro, Devoto-Oli, Gabrielli, Garzanti, Zingarelli, DOP, Sapere.it) solo il Treccani “salomoneggia” ammettendo sia l’invariabilità sia il normale plurale in “-chi” (i buttafuoco o i buttafuochi). Tutti gli altri, all’unisono, lemmatizzano esclusivamente il regolare plurale: buttafuochi. Ci piacerebbe conoscere le motivazioni che hanno indotto i lessicografi del prestigioso vocabolario a optare tanto per l’invariabilità quanto per la regolare pluralizzazione del lessema in oggetto. Come stabilisce la legge grammaticale i nomi composti di un verbo e di un sostantivo maschile singolare, ed è il caso di “buttafuoco”, si pluralizzano normalmente, prendono, cioè, la regolare desinenza del plurale. Non comprendiamo, quindi, la scelta del Treccani. Ma tant’è.
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La lingua “biforcuta” della stampa
ROMA
Frecciarossa fermo due ore sotto al sole: 50 gradi a bordo senza acqua e aria condizionata. Salvini: pronto a convocare vertici. Sul treno l'ex ministro Franceschini
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In buona lingua italiana: sotto il sole e senza acqua né aria condizionata. La preposizione impropria sotto si unisce direttamente al sostantivo tramite l’articolo (è stato rinvenuto sotto il ponte della ferrovia) e si fa seguire dalle preposizioni “a” o “di” davanti ai pronomi personali (abita sotto di/a noi). Per quanto attiene a “senza” si veda qui al punto 5.
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Roma, maxi incendio in via Ardeatina: l'enorme colonna di fumo visibile a km di distanza
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Correttamente: maxincendio (con la crasi). I prefissi e i prefissoidi si scrivono uniti alla parola che segue. Si veda qui e qui:
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