venerdì 14 giugno 2024

Il metaplasmo

 


I
responsabili del vocabolario Treccani, in linea, hanno emendato – in seguito alla nostra segnalazione – il lessema “metaplasmo”. Questa la prima “dicitura”:

metaplasmo
s. m. [dal lat. metaplasmus, gr. μεταπλασμός, der. di μεταπλάσσω «modellare in modo diverso»]. – 1. Nella grammatica tradizionale, ogni mutamento fonetico che alteri la parola per aggiunta, inserzione, soppressione o permutazione di suoni (quindi protesi, epentesi, sincope, metatesi, ecc.). 2. Nella moderna linguistica, fenomeno morfologico per cui una parola passa da una declinazione o da una coniugazione ad altra (per es., il lat. ridēre della 2a coniug., che diventa l’ital. rìdere della 3a).

E questa la versione emendata:

metaplasmo
s. m. [dal lat. metaplasmus, gr. μεταπλασμός, der. di μεταπλάσσω «modellare in modo diverso»]. – 1. Nella grammatica tradizionale, ogni mutamento fonetico che alteri la parola per aggiunta, inserzione, soppressione o permutazione di suoni (quindi protesi, epentesi, sincope, metatesi, ecc.). 2. Nella moderna linguistica, fenomeno morfologico per cui una parola passa da una declinazione o da una coniugazione ad altra (per es., dall'it. ant. le frutta, con valore collettivo pl., si passa a la frutta, f. sing.).


Ci auguriamo, ora, che cassino dal settore neologismi il lemma “defaticare” (non è affatto un neologismo) e lo inseriscano nel normale settore del vocabolario. Quello che stupisce, inoltre, è il fatto che fino a qualche anno fa lo stesso vocabolario considerava il verbo in questione una sorta di variante, non comune, di “defatigare”:


defatigare (non com. defaticare) v. tr. [dal lat. defatigare, comp. di de- e fatigare «affaticare»] (io defatigo, tu defatighi, ecc.), letter. – Stancare, esaurire le capacità di resistenza di una persona. ◆ Part. pres. defatigante anche come agg., che affatica, che logora le forze. ◆ Part. pass. defatigato, anche come agg., affaticato, spossato.


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Grazie, grazie davvero

Ci viene da ridere quando alla radio o alla TV sentiamo giornalisti (ma anche ospiti "eccellenti") dire: grazie, grazie davvero. Davvero è un avverbio che significa "sul serio" e simili. Chi ringrazia, quindi, sente la necessità di specificare che il suo non è un "ringraziamento per scherzo"? Lo confessiamo: non sapevamo che si potesse ringraziare anche per celia.


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La lingua “biforcuta” della stampa

I rosanero con la valigia: rientrano i prestiti, a valutarli sarà Dionisi

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In questo caso rosanero è un sostantivo e in quanto tale è preferibile pluralizzarlo normalmente: i rosaneri. Diremo, invece, la squadra rosanero (aggettivo invariabile).



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)



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