Il prestigioso vocabolario Treccani, in rete, dopo le nostre reiterate segnalazioni ha “aggiornato” il suffisso -ale. Ecco la prima definizione:
-ale. – Suffisso usato nella terminologia chimica per indicare la presenza, in un composto organico, di un gruppo aldeidico, come in citrale, geraniale, ecc.
Ed ecco quella aggiornata:
-ale. – Suffisso usato per formare aggettivi che segnalano una relazione (condizione, appartenenza, ecc.): annuale, domenicale, formale, gergale, legale, musicale, navale, postale, universale, vitale; alcune voci sono sia aggettivi sia sostantivi, come criminale, finale, industriale; altre sono quasi esclusivamente sostantivi, come bracciale, ditale, giornale, pugnale, schienale, segnale. | In particolare, nella terminologia chimica, il suffisso è usato per indicare la presenza, in un composto organico, di un gruppo aldeidico, come in citrale, geraniale, ecc.
Attendiamo ora, con fiducia, che i responsabili del vocabolario emendino il lemma metaplasmo, dove si legge che il verbo ridere appartiene alla III coniugazione (la coniugazione corretta è la II, naturalmente)
metaplasmo
s. m. [dal lat. metaplasmus,
gr. μεταπλασμός, der. di μεταπλάσσω «modellare
in modo diverso»]. – 1. Nella
grammatica tradizionale, ogni mutamento fonetico che alteri la parola
per aggiunta, inserzione, soppressione o permutazione di suoni
(quindi protesi, epentesi, sincope, metatesi, ecc.). 2.
Nella moderna linguistica, fenomeno morfologico per cui una parola
passa da una declinazione o da una coniugazione ad altra (per es., il
lat. ridēre della 2a
coniug., che diventa l’ital. rìdere della
3a).
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I confetti di papa Sisto
Avete mai assaggiato, cortesi amici, i confetti di papa Sisto V? Certamente no. Questo genere di dolci, infatti, non si mangia/mangiano: si ammira/ammirano o si ascolta/ascoltano. Ci spieghiamo meglio. «Dare i confetti di papa Sisto» è una locuzione che fa parte del nostro patrimonio idiomatico e si adopera quando si vuole dare – all’improvviso – una cattiva notizia; oppure quando si vuole impartire una lezione a qualcuno, senza avvertirlo, riservandogli una crudele sorpresa.
Questo modo di dire fa il paio con l’altro, indubbiamente più conosciuto, ma meno crudele: «arrivare come un fulmine a ciel sereno»; vale a dire comunicare una notizia improvvisa, non attesa, ma necessariamente cattiva. La spiegazione di quest’ultimo modo di dire è intuitiva; mentre i confetti del papa abbisognano di una chiara spiegazione.
Si racconta che papa Sisto, stanco dei disordini e dei gravissimi delitti dei patrizi romani – da anni in lotta tra loro – un giorno invitò i capi delle varie fazioni a pranzo e, a un certo punto, offrì loro dei confetti invitandoli contemporaneamente a guardare verso le finestre del salone dicendo: «Ammirate le vostre torri, guardate come sono fiorite!»
Dalle torri di ogni famiglia pendevano, impiccati, molti dei loro satelliti. Da questo episodio, probabilmente, nacque anche il detto «papa Sisto non la perdonò nemmeno a Cristo».
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La lingua “biforcuta” della stampa
Cuccioli di cane abbandonati sul materasso non si sono mai allontanati l'uno dall'altro
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“Più corretto”: gli uni dagli altri.
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L’ANALISI DI ASSOUTENTI
Autovelox, la classifica
dei Comuni che incassano
di più: dalle Dolomiti
al Salento, la classifica
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Come dicevano i nostri padri: melius abundare...
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Trovato cadavere a Messina, indagato proprietario casa
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Correttamente: trovato morto. Cadavere è un sostantivo, non può essere adoperato in funzione aggettivale.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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