giovedì 19 ottobre 2023

L'ausiliare con i verbi servili (o modali)


Da "Domande e risposte" del sito Treccani:

Scrivo questa e-mail in seguito ad un'accesa discussione in merito all'utilizzo dell'infinito "andare" con la locuzione verbale "avrei potuto". È corretto dunque dire "avrei potuto andare"? La grammatica italiana lo tollera oppure l'unica soluzione prevista è "sarei potuto andare"?

L’uso degli ausiliari con determinati verbi (per es., quelli di moto, quelli atmosferici) risponde meno a norme che a tendenze in relativo movimento. Almeno, ciò accade se guardiamo la superficie dell’uso. Sta di fatto che possiamo affermare con tranquillità quanto segue: esiste un manipolo di verbi intransitivi molto usati che ammettono sia l’ausiliare essere, come la norma generale vuole, sia l’ausiliare avere, nella lingua parlata e scritta di ogni livello: i verbi meteorologici (grandinarepioverepiovigginarenevicarenevischiare), ma anche appartenereatterrarevolare e decollaredurareemigrarefranareinciamparenaufragareprevaleresbandarescivolarevivere.

Più in generale, negli ultimi cinquant’anni si è profilata una tendenza sempre più marcata all’aumento dell’uso dell’ausiliare avere, rispetto a essere, quando l’ausiliare è richiesto nella combinazione tra verbo modale (doverepoterevolere sapere – sapere nel senso di ‘essere

capace’, ‘essere in grado’ –) e infinito. Tale tendenza, ha chiarito il linguista Michele A. Cortelazzo, in realtà è un “cavallo di ritorno”, un fenomeno, già noto secoli fa, che ora, dopo un percorso carsico, si riaffaccia con molta vitalità nella lingua parlata e in quella scritta.

Se vogliamo attenerci a una regola generale, a prova di ogni obiezione, ci comporteremo così: l’ausiliare deve essere lo stesso richiesto dal verbo all’infinito per le forme composte, come, tanto per esempio, il passato prossimo. Come dico ho bevuto, così dirò ho dovutopotuto, ecc. bere; dico sono andato, dirò sono dovutopotuto, ecc. andare. C’è un “ma se”: ma se il verbo è intransitivo è possibile usare anche avere. Quindi, anche ho dovuto/potuto/saputo/voluto andarepartirerestarevenire è corretto.

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Aggiungiamo alla magistrale risposta degli esperti del Treccani che l'ausiliare da usare con i verbi servili o modali (così chiamati perché designano un modo dell'azione principale) seguiti dal verbo essere è, tassativamente, avere:  Luigi ha voluto essere il primo a ricevere la notizia. Ancora. Quando l'infinito è sottinteso l'ausiliare è sempre avere: sei arrivato in tempo? No, non ho potuto (sott. arrivare).


  

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauraso@hotmail.it)


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