Da "Domande e risposte" del sito Treccani:
Scrivo questa e-mail in seguito ad un'accesa discussione in merito all'utilizzo dell'infinito "andare" con la locuzione verbale "avrei potuto". È corretto dunque dire "avrei potuto andare"? La grammatica italiana lo tollera oppure l'unica soluzione prevista è "sarei potuto andare"?
L’uso degli ausiliari con determinati verbi (per es., quelli di moto, quelli atmosferici) risponde meno a norme che a tendenze in relativo movimento. Almeno, ciò accade se guardiamo la superficie dell’uso. Sta di fatto che possiamo affermare con tranquillità quanto segue: esiste un manipolo di verbi intransitivi molto usati che ammettono sia l’ausiliare essere, come la norma generale vuole, sia l’ausiliare avere, nella lingua parlata e scritta di ogni livello: i verbi meteorologici (grandinare, piovere, piovigginare, nevicare, nevischiare), ma anche appartenere, atterrare, volare e decollare, durare, emigrare, franare, inciampare, naufragare, prevalere, sbandare, scivolare, vivere.
Più in generale, negli ultimi
cinquant’anni si è profilata una tendenza sempre più marcata all’aumento
dell’uso dell’ausiliare avere, rispetto a essere,
quando l’ausiliare è richiesto nella combinazione tra verbo modale (dovere, potere, volere e sapere – sapere nel
senso di ‘essere
capace’, ‘essere in grado’ –) e infinito. Tale tendenza, ha chiarito il linguista Michele A. Cortelazzo, in realtà è un “cavallo di ritorno”, un fenomeno, già noto secoli fa, che ora, dopo un percorso carsico, si riaffaccia con molta vitalità nella lingua parlata e in quella scritta.
Se vogliamo attenerci a una regola generale, a prova di ogni obiezione, ci comporteremo così: l’ausiliare deve essere lo stesso richiesto dal verbo all’infinito per le forme composte, come, tanto per esempio, il passato prossimo. Come dico ho bevuto, così dirò ho dovuto, potuto, ecc. bere; dico sono andato, dirò sono dovuto, potuto, ecc. andare. C’è un “ma se”: ma se il verbo è intransitivo è possibile usare anche avere. Quindi, anche ho dovuto/potuto/saputo/voluto andare, partire, restare, venire è corretto.
-----------------------
Aggiungiamo alla magistrale risposta
degli esperti del Treccani che l'ausiliare da usare con i verbi servili o modali
(così chiamati perché designano un modo dell'azione principale) seguiti dal
verbo essere è, tassativamente, avere: Luigi ha
voluto essere il primo a ricevere la notizia. Ancora. Quando l'infinito è
sottinteso l'ausiliare è sempre avere:
sei arrivato in tempo? No, non ho
potuto (sott. arrivare).
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauraso@hotmail.it)
Nessun commento:
Posta un commento