mercoledì 31 maggio 2023

Il plurale di parasole? Parasoli, non fa una grinza (come suol dirsi)


C
i piacerebbe conoscere il motivo per cui i compilatori dei vocabolari che abbiamo consultato (Devoto-Oli, Gabrielli, Garzanti, Treccani, Sabatini-Coletti, Zingarelli) usano due pesi e due misure per quanto attiene al plurale di due sostantivi: girasole e parasole. In questo caso non si accapigliano e all'unisono "tuonano": Girasole, plurale i girasoli; parasole, plurale i parasole. Eppure sono sostantivi dello stesso genere, composti, entrambi, di un verbo e di un nome maschile singolare. Perché secondo i vocabolari citati uno varia nel plurale e l'altro no? A questo punto dovrebbe restare invariato anche parafulmine (composto come parasole). Mistero eleusino.

      Chi scrive si attiene alla regola della formazione dei nomi composti. Come scritto altre volte, il plurale dei nomi composti con una voce verbale e un sostantivo maschile singolare si ottiene modificando la desinenza del sostantivo: il parafango/i  parafanghi; il parasole... i  parasoli. Il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, attesta la forma plurale parasoli, anche se di uso raro. Il Palazzi, non specificando, lascia intendere la "pluralizzazione" del sostantivo in oggetto. Se qualche linguista… Il plurale "snobbato" dai su citati vocabolari, perché ritenuto scorretto, è immortalato, comunque, in numerose pubblicazioni. Dimenticavamo: il "Nuovo De Mauro" in rete, come il Palazzi, non specifica, quindi... si pluralizza.



 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)


martedì 30 maggio 2023

I perdigiorni? Perché no?!


A
bbiamo notato che tutti i vocabolari consultati (Treccani, Sabatini Coletti, Gradit, Gabrielli, Garzanti) tranne il DOP, dizionario di Ortografia e di Pronunzia, non contemplano il plurale del sostantivo perdigiorno. Questo sostantivo, dunque, riferito sia a un uomo sia a una donna, non avrebbe la forma plurale. A nostro modo di vedere ha ragione solo il DOP, che ammette il plurale perdigiorni e dà come forma rara l’invariabilità. Questo sostantivo, infatti – sempre a nostro modo di vedere – segue la regola del plurale dei sostantivi composti con una voce verbale (perdere) e un sostantivo maschile singolare (giorno). I nomi cosí composti formano il plurale regolarmente: passaporto, passaporti; parafango, parafanghi; coprifuoco, coprifuochi; perdigiorno… perdigiorni. Il plurale, oltre tutto, ci sembra logico: chi bighellona, chi non fa nulla perde “i giorni” che, inevitabilmente, passano. Quindi: Giulio è un perdigiorno; Pasquale e Umberto sono dei perdigiorni.

Dimenticavamo. Sempre a nostro modo di vedere, è preferibile non pluralizzare il sostantivo in oggetto quando si riferisce a un femminile, per analogia con ficcanaso, che resta invariato quando non fa riferimento a un maschile: Luigi e Corrado sono dei ficcanasi; Rossella e Mariella sono delle ficcanaso.



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domenica 28 maggio 2023

Mantecare


D
al sito "Linkiesta" apprendiano la coniugazione del verbo mantecare, spiegata dall'Accademia della Crusca
.

 

 

 

 

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venerdì 26 maggio 2023

Un "orrore" ortografico (in un vocabolario)

Dizionario italiano De Mauro - Vocabolario online della lingua italianaUn orrore nel "Nuovo De Mauro" (Dizionario Internazionale) in Rete:

inflattivo

in|flat|tì|vo agg. 1974; cfr. ingl. inflative.

TS econ.
=> inflazionistico

La grafia corretta è "inflativo" (con una sola T), è tratta dall'inglese inflative. Il De Mauro, comunque, non è il solo, altri vocabolari danno l' imprimatur alla grafia errata. Si veda/vedano, per maggiori ragguagli, il DOP, Sapere.it e Grammatica Italiana (Treccani).


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La lingua "biforcuta" della stampa

GENOVA

Pesca miracolosa nel mar ligure: il bottino oltre 6 mila casse di acciughe in una mattina

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Correttamente: mar Ligure. I nomi dei fiumi, dei mari, dei laghi, dei monti ecc., in buona lingua, richiedono l'iniziale maiuscola.

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Viaggio tra i profumi più costosi del mondo, amati da regine e collezionisti

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Ci piacerebbe sapere quanto costa il mondo. Correttamente: più costosi al mondo.

 



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martedì 23 maggio 2023

Società e lingua cambiano, Vera Gheno: Abbiamo due generi grammaticali e infiniti generi umani


U
n'interessante intervista della linguista Vera Gheno, della consulenza linguistica dell'Accademia della Crusca (fino al 2019), rilasciata a "Fanpage.it".



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lunedì 22 maggio 2023

Part time o part-time?

 


Un'altra disparità di vedute tra il 'vocabolario' e l' 'enciclopedia' del sito Treccani al lemma "part time"/"part-time". Il dizionario lemmatizza la voce senza il trattino; l'enciclopedia, invece, attesta il lemma con il trattino. Chi non "mastica" l'idioma di Albione resta spiazzato: qual è la grafia corretta?

(Vocabolario)

part time

pàat tàim› locuz. ingl., usata come agg. o avv. o s. m. – Espressione che significa propr. «tempo parziale», ma equivale a «impiego parziale» (in ital. spesso resa con mezzo tempo); è riferita sia ad attività o lavoro che impegna per metà, o circa, della giornata lavorativa, sia alla persona stessa così impegnata, che ha perciò la possibilità di dedicarsi anche ad altre attività: esserelavorareassumere a part timelavorooccupazioneprestazione (apart timeprestatore d’opera (apart time. In partic., professore part time, professore universitario che divide il suo tempo lavorativo tra gli incarichi universitarî e l’attività professionale privata (in opposizione a professore full time, che si dedica soltanto all’università); con sign. analogo l’espressione viene riferita anche a medici ospedalieri, e in genere a professionisti che svolgono le loro funzioni a tempo parziale presso enti o istituti, non rinunciando a esercitare attività privata. Con uso di s. m., l’attività, l’impiego a tempo parziale: optare per il part time.

(Enciclopedia)

part-time

Espressione inglese («tempo parziale») utilizzata con riferimento sia ad attività o lavoro che impegna per metà, o circa, della giornata lavorativa sia alla persona stessa così impegnata ( lavoro).

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Gentile dott. Raso,

la ringraziamo e la informiamo che interverremo eliminando il disallineamento tra Vocabolario ed Enciclopedia.

Distinti saluti

Segreteria Treccani online


sabato 20 maggio 2023

Sgroi- 151 - Sul genere promiscuo di LE (alloc.) e di GLI (non-alloc.) Ovvero sugli usi allocutivi e non-allocutivi di LE e GLI



 di Salvatore Claudio Sgroi

 

0. Il problema morfologico

Come è noto, quanto al genere gramm. l'italiano distingue i casi "promiscui" (o "epiceni"), cioè senz'alcuna distinzione di genere masch. e femm., ess. la spia (uomo o donna), la star (maschio o femmina), o il pron. io/tu (riferito a maschio o femmina) e gli "ambigeneri" es. il/la cantante.

Ci soffermeremo qui sull'uso del pron. pers. LE (vs GLI, pop. CI) di cui è necessario distinguere l'uso allocutivo da quello non-allocutivo, per definirlo come "promiscuo" o non, e nel contempo il tipo di italiano standard o neostandard (medio).

 

1. LE allocutivo, "promiscuo", maschile e femminile (it. standard)

L'uso allocutivo di LE si configura come "promiscuo" in ess. come

(i.a) Gentile professore, come LE ho detto, non mi sarà possibile venire (it. standard).

(i.a.i) Gentile professore, *come gli ho detto ... (*quasi a-grammaticale).

(i.a.ii) Gentile professore, come ci ho detto ... (it. pop.). 

(i.b) Gentile signora, come LE ho detto, non mi sarà possibile venire (it. standard).

(i.b.i) Gentile signora, *come gli ho detto... (*quasi a-grammaticale).

(i.b.ii). Gentile signora, come ci ho detto (it. pop.).


2. LE non-alloc. femm. (non promiscuo) vs GLI non-alloc. masch. (it. standard)

L'uso non-promiscuo di LE femm. ('a lei') vs GLI masch. ('a lui') non-promiscuo appare invece nell'uso non-allocutivo dell'it.standard:

(ii.a) Ho incontrato mio fratello e GLI ('a lui') ho detto che... VS Ho incontrato mia sorella e LE ('a lei') ho detto che...(it. standard).

(ii.a.i) Ho incontrato mio fratello e CI ('a lui') ho detto che... VS Ho incontrato mia sorella e CI ('a lei') ho detto che...(it. pop.).

        

3. GLI non-allocutivo "promiscuo" m./f. 3a pers. 'a lei, a lui, a loro' (italiano neo-standard o medio)

 GLI è promiscuo nell'uso non-alloc. dell'it. neo-standard (o medio), per es.

(iii.a) Ho incontrato mia sorella e GLI ('a lei') ho detto che... (it. neo-standard o medio).

(iii.a.i) Ho incontrato mia sorella e CI ('a lei') ho detto che...(it. pop.).

(iii.b) Ho incontrato mio fratello e GLI ('a lui') ho detto che... (it. neo-standard o medio).

(iii.b.i) Ho incontrato mio fratello e LE ('a lui') ho detto che... ...(it. pop.).

(iii.b.ii)  Ho incontrato mio fratello e CI ('a lui') ho detto che... ...(it. pop.).

(iii.c) Ho incontrato i miei amici e GLI ho ('ho loro) detto che... (it. neo-standard o medio).

(iii.c.i) Ho incontrato i miei amici e CI ho ('ho loro) detto che... (it. pop.).

(iii.d) Ho incontrato le mie amiche e GLI ho ('ho loro) detto che... (it. neo-standard o medio).

(iii.d.i) Ho incontrato le mie amiche e CI ho ('ho loro) detto che... (it. pop.).


         3.1. Semplificazione del paradigma dei clitici personali

La riduzione dei tre pronomi Le sing. femm. vs Gli sing. masch. vs Loro pl. masch./femm. nel solo GLI "promiscuo" (nell'italiano neo-standard o medio) o CI "promiscuo" ( nell'it. pop. pan-it.) si spiega come tendenza alla semplificazione e omogeneizzazione del paradigma dei pronomi complemento (mi, ti, si, ci, vi) che (i) non oppongono il masch. al femm., (ii) sono tutti monosillabi rispetto al bisillabo loro e (iii) sono proclitici atoni o pre-verbali (gli ho detto) rispetto all'enclitico e tonico loro (*loro dico; ho loro detto/ho detto loro).

4. Diacronia di Gli, le, loro, ci

Infine, dal punto di vista storico-diacronico, si ricorderà con T. De Mauro Diz. (2000) che:

 gli  av. 1290 < lat. (ĭl), dat. sing. di ĭlle "quello".

le ca. 1250 < lat. lat. *(ĭl)lae, dat. femm. sing. di ille "quello".

loro 1211 < lat. illōrum, genit. pl. di ille "quello". 

ci 1211 < lat. *ecce hīc "ecco qui", comp. di hīc "qui" e della particella enclitica -ce.



Sommario

0. Il problema morfologico

1. LE allocutivo, promiscuo, maschile e femminile (it. standard)

2. LE non-alloc. femm.(non promiscuo) vs  GLI non-alloc. masch. (it. standard)

3. GLI non-allocutivo promiscuo m./f. 3a pers. 'a lei, a lui, a loro' (italiano neo-standard o medio)

3.1. Semplificazione del paradigma dei clitici personali

4. Diacronia di Gli, le, loro, ci






 









 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)