lunedì 21 marzo 2022

Chi fa i conti senza l'oste...


 Chi non ha mai sentito (o detto) l'espressione "fare i conti senza l'oste?" Locuzione che ha generato il proverbio "chi fa i conti avanti l'oste gli convien farli due volte". Fare i conti senza l'oste significa ─  come si sa ─ "prendere decisioni, per lo piú affrettate, senza tener conto degli ostacoli  che altri potrebbero frapporvi". Ma come e dove è nato il modo di dire? È nato nelle osterie di un tempo. Gli osti di una volta godevano della fama di essere persone molto astute, sempre pronte a fare i propri interessi con qualsiasi mezzo o espediente. L'espressione fa riferimento, dunque, alla loro abilità nell'imbrogliare gli avventori, i quali dovevano pagare un conto superiore a quello preventivato perché l'oste vi aveva aggiunto altre indicazioni di spesa che lasciavano sorpresi  i clienti.

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Scongiurare

Saremo scomunicati dai linguisti (e lessicografi) per quello che stiamo per scrivere ─ anche perché siamo sbugiardati dai vocabolari dell'uso ─  ma la cosa non ci interessa, e andiamo avanti per la nostra strada, convinti della bontà della nostra tesi. Intendiamo parlare di un uso "scorretto" del verbo 'scongiurare'. L'accezione primaria del verbo in questione è "pregare", "supplicare": Marco, ti scongiuro, comportati bene con i tuoi insegnanti. Viene anche adoperato ─ e qui sta il nostro dissenso ─ con il significato di "allontanare", "prevenire", "evitare": il pericolo di contagio è stato scongiurato. Il pericolo si prega?, si supplica? No, si allontana, si evita. Insomma, quando il verbo scongiurare non è adoperato con l'accezione di "pregare", "supplicare" e simili, a nostro modo di vedere è malamente usato.



 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)

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