Questa "convinzione", probabilmente, è dovuta al fatto che i due verbi contengono la medesima terminazione: "-mulare". No, i verbi in oggetto hanno in comune solo la provenienza latina. Il primo è pari pari il latino "simulare", è un verbo deaggetivale, tratto da "similis" (simile) e vale, propriamente, "rendere, fare simile". Simulare qualcosa significa, quindi, "far sembrare reale, vero ciò che in realtà non è": Giovanni ha simulato un incidente stradale per truffare l'assicurazione.
Il secondo, sempre di provenienza latina, è tratto da "aemulus" (seguace, imitatore, competitore), significa, per tanto, "imitare, uguagliare una persona o qualcosa": il piccolo Pietro emulava gli eroi dei cartoni animati.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Più case da sogno ma in periferia non compra nessuno: chi sale e chi scende nel mercato immobiliare
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Meglio: di sogno. Per l'uso "corretto" della preposizione 'da" si veda un nostro vecchio intervento.
1 commento:
Egregio dott. Raso,
io ero (sono) uno dei molti. Le parole dal suono similare mi hanno sempre messo in crisi. Ho sempre confuso,infatti, "rivelare" con "rilevare", "schermire" con "schernire".
Grazie
Pietro
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