Speriamo che qualche linguista "di buona volontà"
si imbatta in questo sito e, dopo averci letto, possa spiegarci il perché di
una "disparità di trattamento morfologico"; noi, onestamente, non
riusciamo a trovare una spiegazione. Ci riferiamo a due nomi composti che, pur
avendo la medesima composizione, hanno un plurale diverso: malalingua e falsariga. In
questo caso tutti i vocabolari che abbiamo consultato sono concordi: malelingue e falsarighe. Entrambi i termini, dicevamo, hanno la medesima
"composizione etimologica", vale a dire sono composti di un aggettivo
e di un sostantivo: mala (aggettivo), lingua (sostantivo); falsa (aggettivo)
riga (sostantivo). E i nomi cosí composti - secondo la legge grammaticale -
nella forma plurale mutano la desinenza
del secondo elemento (sostantivo): falsariga / falsarighe*. Non segue questa regola, invece, il sostantivo
malalingua perché al plurale muta le desinenze di entrambi gli elementi:
malalingua / malelingue.
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* In rete si trova anche il plurale non "ortodosso" falserighe.
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* In rete si trova anche il plurale non "ortodosso" falserighe.
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La parola
proposta da questo portale, ripresa dal GDU (De Mauro): porrigine. Sostantivo femminile con il quale, in medicina, si
indicano diverse patologie del cuoio capelluto, la forfora in particolare. È
tratto dal latino "porrigine(m)" (forfora, tigna).
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