Viaggiamo attraverso il
vocabolario della lingua italiana alla ricerca di parole omofone (stesso
"suono", stessa pronuncia) e omografe (stessa grafia) ma di
significati distinti. La prima tappa è alla parola "parco" la cui
accezione piú nota e, quindi, piú conosciuta è "grande giardino, privato o
pubblico, con piante ornamentali e d’alto fusto" oltre, naturalmente, al
significato di "recinto in cui si custodisce materiale vario, soprattutto
automobili e artiglierie". In queste due accezioni il termine è un
sostantivo che si tramuta in aggettivo per acquisire il significato di
"molto temperato e misurato in tutto ciò in cui è facile eccedere il
limite", quindi "frugale", "parsimonioso",
"sobrio", "temperato": è una persona "parca" nel
mangiare, nel bere e nel chiedere. Può capitare benissimo, quindi, che un uomo
parco vada nel … parco. Vediamo ora l’ "origine etimologica" dei vari
parchi. Nell’accezione "principe", cioè nel significato di
"giardino", la voce sembra provenga dall’antico tedesco
"Perkan" e questo dal basso latino "parricus"; mentre nel
significato di "recinto" il termine è l’adattamento italiano della
voce francese "parc". Schiettamente italiano, cioè latino, è, invece,
l’aggettivo "parco" (parsimonioso) essendo, per l’appunto, il latino
"parcus", derivato di "parcere" (‘astenersi’,
‘risparmiare’). La persona parca, per tanto, "risparmia". Dal parco
riprendiamo il viaggio per fermarci a "sciupare", altra parola
omofona ed omografa con distinti significati ma di "origine
etimologica" identica essendo il latino "exsupare", composto del
prefisso "ex-" e del verbo "supare", variante di
"sipare" (‘gettar via’). Quanto ai significati del verbo, chi non li
conosce? Vediamoli ugualmente:
1) verbo transitivo:
ridurre in cattivo stato, guastare, conciar male (sciupare un vestito);
2) compromettere,
rovinare l’effetto di qualcosa (tutto era andato bene, ma il suo comportamento
ha sciupato la festa);
3) sprecare
(quell’individuo ha sciupato una buona occasione);
4) verbo intransitivo
pronominale: detto di persona che diventa smunta, assumendo un spetto poco
florido e di cosa che si deteriora (quella camicia si è sciupata troppo presto,
vale a dire si è deteriorata).
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