Anche se nell'uso prevale la forma maschile il sostantivo
"monarca" si può 'femminilizzare' (la monarca, con il rispettivo plurale le monarche) essendo un nome cosí detto epiceno (ambigenere), come
alcuni sostantivi in "-a": il pediatra / la pediatra; il pianista /
la pianista; il giornalista / la giornalista; lo stilista / la stilista ecc. In
proposito, però, buona parte dei vocabolari e tra questi il Devoto-Oli, il Treccani,
il Palazzi, lo Zingarelli, il Gabrielli,
il Sabatini Coletti e il DOP, attestano
esclusivamente il maschile. Sono sia per il maschile sia per il femminile,
invece, il De Mauro e il Garzanti. Anche se le opinioni dei vocabolaristi
divergono e i "possibilisti" (maschile / femminile) sono in minoranza
non si può certamente bollare di scorrettezza questo termine. Nessun
"linguista d'assalto", dunque, potrà lanciare i suoi strali contro
chi lo usa.
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La parola proposta da questo portale: daghesciare. Verbo che sta per "raddoppiare una o piú
lettere" mentre si parla. Non è schiettamente di origine italiana.
1 commento:
Buon giorno,
considerando che anche il Treccani parla delle farfalle, mi pare strano che non sia previsto esplicitamente il femminile. Non è raro «le farfalle monarche» o «ho visto una monarca».
È meno comune da noi, ma non è necessaria una lunga ricerca per trovare “la monarca” nella storia inglese: http://www.easylondon.it/tag/regina-elisabetta-ii.
Cordialmente
Monmartre Angeloise
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