Questo modo di dire - per la verità poco conosciuto - si tira in ballo quando si vuole mettere bene in evidenza il fatto che per raggiungere un determinato scopo occorrono "astuzia", "sveltezza", "accortezza" e... "occhio" per non cadere in fallo. L'espressione - antica - trae origine dall'usanza dei fedeli che si recavano in Chiesa ad ascoltare la predica: costoro cercavano di prendere il "lato", vale a dire il posto migliore per poterla ascoltare meglio. Naturalmente si faceva molta fatica per trovarlo, bisognava, quindi, essere svelti per non lasciarsi sopraffare dai piú zelanti e non correre il rischio di restare in fondo alla chiesa, dove la "vista" e l' "udito" non erano appagati. Con il trascorrere del tempo la locuzione ha acquisito il significato - piú generico - di "usare qualunque accorgimento per raggiungere, in pace, un determinato fine".
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Navigando in rete ci siamo imbattuti in un pedissecuo. Sarà utile ricordare che la grafia corretta è pedissequo. Ed ecco il perché. E si pronuncia cosí.
mercoledì 24 luglio 2013
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