venerdì 9 agosto 2024

Battere (o suonare) la diana


“M
i raccomando, questa sera non andare a letto molto tardi, come il tuo solito – disse il padre al figliolo piú grande – domani devi battere la diana per tutta la famiglia e a me, lo sai benissimo, non mi piace arrivare in ritardo agli appuntamenti: i tuoi zii ci attendono per le nove, al massimo”.

Questo modo di dire, “battere la diana”, era sconosciuto a Giovanni, il figliolo, il quale – per non fare brutta figura nei confronti del padre – si affrettò a consultare un vocabolario e scoprí, cosí, che l’espressione significa “dare la sveglia”.

Nel gergo militare di un tempo si adoperava questa locuzione perché la sveglia era data col suono del tamburo o della tromba proprio all’apparire – a Oriente – della stella (Diana) prima della levata del sole, all’alba.

Oggi questo modo di dire è adoperato, per lo piú, nel senso di incitare qualcuno all’azione, alla riscossa, a “darsi una mossa”, insomma, e anche nel significato di battere i denti per il freddo: durante l’ora di diana, prima della levata del sole, l’aria non è molto calda e fa piuttosto freddo.

Con lo stesso significato di sentir freddo si adoperano anche le locuzioni “tremare come una foglia” e “tremare verga a verga” le cui origini non abbisognano di spiegazioni essendo intuitive.



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)








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