domenica 25 agosto 2024

La confessora? Perché no?!

 


Se un domani le donne saranno ammesse al sacerdozio si porrà il problema di come chiamarle quando "eserciteranno" il sacramento della penitenza: la confessione. Attualmente non esiste un termine specifico e la Crusca, in proposito, suggerisce confidente, ".... In questo caso, per usare il nome d'agente riferito ad una donna, sarà preferibile optare per un sinonimo, ad esempio confidente". Il termine, onestamente, non ci sembra appropriato. A nostro modesto avviso, la donna che (un domani) sarà ammessa ad amministrare i sacramenti, tra cui la confessione, si potrebbe chiamare confessora, per analogia con uccisora, evasora, assessora, revisora, tutti termini, ormai, cristallizzati nell'uso. Confessora suona male? Stride agli orecchi dei "linguisti d'assalto"? Basterà farci l'orecchio. I lessicografi ci faranno un pensierino? 

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Un’altra prova (qualora ce ne fosse bisogno) del fatto che i redattori titolisti non rileggono ciò che scrivono (ma anche se lo rileggono…).


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Meglio, anzi, “più corretto”, lavoro di (non da). La preposizione ‘di’ specifica il tipo di lavoro.







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