sabato 30 dicembre 2023

Un "dono istruttivo" da regalare in occasione dell'Epifania (a chi ama scrivere e parlare correttamente)

 


Recensione di Aldo Onorati, studioso di Dante, tratta da Le pagine della Dante (rivista della Società Dante Alighieri)


Il sottotitolo di questo libro necessario” è Primo soccorso linguistico. Gli autori: Carlo Picozza, Fausto Raso, Santo Strati. Ci sono illustrazioni simpaticissime di Massimo Bucchi. Ed. Media@Books, pp. 304. 18,00.

Chi sono i soccorritori? Carlo Picozza è giornalista professionista (Il Messaggero, Aari @ Finanza, Repubblica); Fausto Raso, battagliero difensore del nostro idioma, ha scritto

fra laltro, Un tesoro di lingua. Santo Strati, anchegli giornalista professionista, ha lavorato per la RAI e dirige il quotidiano digitale e online Calabria.live. Tre rme sicure, instancabili.


Quotidianamente mi giunge  Lo  SciacquaLingua  curato da Fausto Raso, ed è la prima cosa, nel computer, che leggo la mattina. Ora, piluccando nel vocabolario di soccorso alla nave linguistica che sta affondando nel Tirreno, nellAdriatico e in altri maricciuoli nostri, imparo, mi diverto e rifletto anche con amarezza   sullinutile  fatica del nostro padre Dante, del ranatissimo Petrarca, dellipotattico Boccaccio, del dittatore della lingua Pietro Bembo, del mite Manzoni che ha risciacquato i suoi panni in Arno, e di tutti coloro i quali si sono sforzati di migliorare un dettato bellissimo: lidioma cantabile per eccellenza. Perché mi vien


tale scoramento? Lasciamo da parte le intrusioni violente dellinglese, che fa da padrone in terra altrui (tanto che pure i termini latini vengono pronunciati come fossimo in Inghilterra, es.: media, tutor,  trasformati in midia, tiutor) e che viene scritto comè, senza alcuna assimilazione allitaliano; il peggio  è che  la  stampa,  mamma tv (seguita da decine di milioni di esseri linguisti-

camente indifesi), i libri che dovrebbero essere labbecedario primo insegnano a disimparare la lingua madre. Sto ruzzolando anchio nel burrone, ma lo faccio per fini gnomici. A dare il colpo di grazia  a un essere morente, cè luso generalizzato dei quiz. La formulazione di un concetto non è più ammessa, come quando dallalto mossero guerra alla memoria.


Il libro è complesso,  ma di stimolante lettura. Le prime trecento pagine (circa) riportano gli errori e gli orrori del giornalismo, spiegano i lemmi della tecnologia, chiariscono  gli acronimi acrobatici.  La tecnica è quella dellordine alfabetico per ogni argomento: pillole antinuenzali da prendere ogni qualvolta si hanno dei dubbi (e quanti ce ne sono nella nostra mente intossicata da giornali, libri strampalati pur di stare alla moda, discorsi e peggio



conferenze   interminabili   dove   scappa non solo lerrore, ma lorrore linguistico). Insomma, è veramente un’ancora  di salvataggio immediato questo libro che assolve la funzione delle medicine salvavit


nellambito della grammatica, della sintassi, della scrittura e della parlata duna malata al cui capezzale stanno pronti in agguato altri idiomi che la porteranno  a morte per sostituirla!





 

 

 

 




 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: faraso1@outlook.it)


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