mercoledì 10 febbraio 2021

L'aggiunzione: un complemento misconosciuto


 Abbiamo notato che — se non cadiamo in errore — le tradizionali grammatiche non trattano un complemento, anzi lo misconoscono: il complemento di aggiunzione (l’opposto è quello di esclusione, questo sì, riconosciuto).

Questo complemento, dunque, indica — come dice lo stesso nome — "in aggiunta od oltre chi o che cosa si svolge l’azione espressa dal predicato verbale". Si può riconoscere facilmente perché risponde alle domande sottintese « in aggiunta a chi? », « al di fuori di che? » e simili.

È introdotto non da preposizioni ma da locuzioni del tipo oltre, oltre a , fuori del. Qualche esempio renderà, forse, tutto più chiaro: sono venuti in molti oltre agli invitati ; il fanciullo, finalmente, è stato dichiarato fuori pericolo (di morte); la fanciulla, è incredibile, ha mostrato una forza fuori del normale. Il complemento in oggetto può essere costituito anche da un sostantivo o da un pronome.

Ricapitolando e semplificando. Il complemento di aggiunzione (che fa parte della schiera di quelli indiretti) indica la persona o la cosa che si aggiunge a quanto già espresso nella proposizione.

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Il saio e la saia

Si presti attenzione a questi due sostantivi, perché spesso si confondono. Il maschile, con il plurale "sai", indica, genericamente, un abito. Si usa, per lo piú, con riferimento alla tonaca monacale. Il femminile, invece, con il plurale "saie", definisce un sottile panno di lana.


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La lingua "biforcuta" della stampa

Monte Bianco, giovedì riapre la funivia Skyway: ma sul tetto d'Europa si resterà un'ora e mezza

Correttamente: un'ora e mezzo. Si veda anche qui.

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"Un'ottima notizia. Un'importante innovazione a beneficio dell'Italia proposta da Beppe Grillo, che come sempre sa guardare lontano", scrive in un tweet il ministero degli Esteri uscente Luigi Di Maio.

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Ma i massinforma (operatori dell'informazione) rileggono ciò che scrivono? "Il ministero degli Esteri uscente"!!

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