martedì 24 ottobre 2017

Una "trappola linguistica"


Cortese dr. Raso,

ho appena scaricato dalla rete il suo prezioso libro "Un tesoro di lingua", segnalatomi da un amico assieme al suo meraviglioso blog. Voglio ringraziare l'Editore che, generosamente, lo ha messo in "circolazione" gratuitamente. "Spulciando" nel suo sito mi sono imbattuto in un suo vecchio post dove lei sostiene che il prefisso “intra” non richiede il cosiddetto raddoppiamento sintattico e porta l’esempio del verbo “intravedere”: io intravedo, non “intravvedo”. Come la mettiamo, allora, con “intrattenere”, “intrappolare”, “intrapporre”, “intrallazzo” e altri vocaboli che ora non mi sovvengono, tutti, ‘rigorosamente’,  con la consonante raddoppiata?
Cordiali saluti

Raimondo B.

Crotone

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Cortese amico, non lo sostengo io, ma la “legge” grammaticale. Quanto agli esempi che lei riporta sono tutti vocaboli che non hanno nulla che vedere con il prefisso “intra-”, etimologicamente assente. Andiamo con ordine. “Intrattenere” è composto  con il prefisso “in-” e il verbo “trattenere” (quindi: intrattenere); lo stesso discorso per “intrappolare” essendo formato con “in-” e il sostantivo “trappola” (intrappolare). Per quanto riguarda “intrapporre”, anche se riportato da alcuni vocabolari, è voce tollerata perché è un rifacimento di “interporre” con cambio di prefisso; la grafia corretta resta “intraporre”. “Intrallazzo”, infine, è un neologismo tratto dalla voce dialettale siciliana “intirilazzu” o “ntrallazzu”, anche se si può risalire al latino “inter” (tra) e “laqueus” (laccio) e in quest’ultimo caso il raddoppio della “l” si spiegherebbe con il fatto che la pronuncia meridionale tende al raddoppiamento delle consonanti, al contrario di quella settentrionale, veneta in particolare. Veda la voce nel vocabolario Treccani in rete.


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RELATIVAMENTE - avverbio che vale "parzialmente", "in modo relativo", non ci sembra corretto farlo seguire dalla preposizione "a" dandogli il significato di "in quanto a", "rispetto a", "per quello che riguarda" e simili: relativamente alla sua richiesta la informiamo che...



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LO SAPEVATE che chi suona l'arpa o un qualsivoglia strumento a corda è un... ladro? Scherziamo, ovviamente. Arpeggiare, apprendiamo dal vocabolario De Mauro in rete, significa anche "rubare".

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