sabato 2 ottobre 2010

Daccanto e da canto


L’avverbio “daccanto”, che significa ‘presso’, ‘a fianco’, ‘vicino’, ‘accanto’ (camminavano l’uno daccanto all’altro) è diverso dal fratello "da canto" che vale "mettere in disparte", "da parte", " in serbo": Giovanni ha messo da canto tutti i suoi risparmi. C’è anche la forma apostrofata, “d’accanto”, che equivale a ‘di torno’: toglimi d’accanto questo turpe individuo. Si presti attenzione, dunque, a non confondere le diverse grafie e le diverse accezioni. I vocabolari che abbiamo consultato non fanno queste distinzioni. Solo il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, fa alcuni distinguo, non dando, però, alla forma apostrofata (d’accanto) il significato di “di torno”.
Si clicchi su:
http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=61537&r=303508
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Per i "consulenti linguistici" dell'Accademia della Crusca, "anti-" è diventato un suffisso.
Per l'occasione riproponiamo un nostro articolo. Si clicchi su: http://faustoraso.ilcannocchiale.it/2007/09/15/lettera_aperta_del_signor_ante.html
PS: l' "orrore" della Crusca è stato emendato il 4-10-2010 (dopo la nostra segnalazione?).

4 commenti:

Luigi Muzii ha detto...

Caro Raso,
cosa vuole che le dica? Non tutte le ciambelle riescono col buco. Spesso l'intenzione... "ecumenica" prevale sulla regola.
L'errore, d'altronde, ha perso la connotazione biasimevole in virtù della sua diffusione, frutto della disattenzione, della disaffezione e arrivo a dire dell'indifferenza dei docenti che vengono meno alle loro responsabilità spesso più per convenienza che per frustrazione.
Nella nostra società evitare di apparire troppo competenti e rigorosi è diventato il principio a cui si ispira un numero crescente di persone interessate a "far carriera" o, più modestamente e semplicemente, a vivere tranquilli. È la società della massificazione felice e del pauperismo intellettuale che ha dimenticato la lezione della storia, prima ancora della lingua.

Otto ha detto...

Gent. dott. Raso,a proposito di termini che si possono scrivere separati o uniti, mi piacerebbe conoscere il suo autorevole parere sull'uso e il significato di "là dove" e "laddove". Glielo chiedo perchè mi pare di trovare le suddette espressioni usate in maniera impropria.
Grazie per l'attenzione. Otto

Fausto Raso ha detto...

Cortese Otto,
a mio avviso si scrive laddove, in grafia unita, quando la locuzione ha valore avversativo (ma, mentre, invece) o ipotetico (qualora, se). In grafia scissa nel puro significato di luogo: ecco il mio numero telefonico laddove (qualora) ne avessi bisogno; cercavo il libro là dove lo lasciavo sempre.

il puntiglioso ha detto...

Gentilissimo dott. Raso,
perché si meraviglia? Tutti i linguisti dicono che la lingua si evolve: un tempo "anti" era un prefisso, oggi, con l'evoluzione, è diventato un suffisso.
Da rabbrividire!