Nella nostra bella e musicale lingua italiana precisione e chiarezza sono fondamentali, particolarmente quando ci si muove in ambiti tecnici, accademici o legali. In questi contesti ogni parola assume un peso specifico e ogni scelta lessicale può influire sull'interpretazione di un concetto. Per questo motivo chi scrive consiglia caldamente di evitare l'espressione "coperto dal diritto d'autore" in favore della forma più accurata "protetto dal diritto d'autore". Questa scelta non è solamente una questione stilistica, ma riguarda anche e soprattutto la trasmissione esatta dell'intento e del significato del messaggio.
Il verbo "proteggere" affonda le sue
radici nel latino ‘protegere’, che si compone di ‘pro-’
(davanti) e ‘tegere’ (coprire). L'etimologia stessa del lemma
richiama l'idea di "mettere al riparo" o di "difendere
attivamente". Questo verbo, dunque, porta con sé un significato
forte e inequivocabile, che rimanda a una tutela concreta e
intenzionale. Quando si parla di diritto d'autore il termine
"protetto" sottolinea chiaramente la funzione di
salvaguardia esercitata dalle norme a tutela delle opere
creative.
Al contrario, il verbo "coprire", dal
latino ‘cooperire’, che significa "ricoprire" o
"nascondere", sebbene abbia un significato molto ampio e
variabile, non “veicola” in modo diretto l'idea di protezione
attiva. Suggerisce, piuttosto, l’idea di un'azione di inclusione o di
occultamento, che può risultare ambigua e non del tutto adeguata
quando si tratta di descrivere il rapporto tra un'opera e il diritto
d'autore. Utilizzare "coperto" in questo contesto potrebbe
far pensare – secondo chi scrive - che l'opera sia semplicemente
"compresa" nel diritto d'autore, senza evidenziare il
livello di protezione legale offerto.
Il diritto d'autore,
infatti, non si limita a "ricoprire" le opere, ma agisce
concretamente al fine di tutelare i diritti dei creatori, assicurando
che il loro lavoro venga riconosciuto, rispettato e preservato da
utilizzi non autorizzati. Dire che un'opera è "protetta dal
diritto d'autore" significa, quindi, evidenziare il ruolo attivo
del sistema legale nella sua salvaguardia. Ciò rende l'espressione
"protetto dal diritto d'autore" più precisa, appropriata e
chiaramente comprensibile.
È importante sottolineare,
infine, che il linguaggio giuridico, per sua natura, deve essere il
più possibile privo di ambiguità, non deve dare adito a
“differenti” interpretazioni. Ogni termine utilizzato in
documenti legali o in contesti formali deve rispecchiare con
esattezza il concetto che si intende esprimere. Per questo motivo,
"protetto dal diritto d'autore" è la scelta più
consigliabile e in linea con la funzione protettiva del diritto
stesso, mentre "coperto" rischia di generare
fraintendimenti.
Concludiamo queste noterelle ribadendo
che la forma corretta e preferibile è "protetto dal diritto
d'autore". Questa non è una semplice sfumatura linguistica, ma
una questione di chiarezza, precisione e aderenza ai principi
fondamentali della comunicazione in ambiti specialistici.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

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