Nella nostra bella e musicale lingua italiana, il verbo "procedere"
merita una riflessione approfondita per comprendere appieno il suo
significato originario e, quindi, l'uso corretto. Il verbo in oggetto
è pari, pari, il latino ‘procedere’, formato da "pro-"
(avanti) e "cedere" (andare), e richiama l'idea di
avanzare, proseguire, inoltrarsi in un'azione (in senso figurato) o
in un luogo. Si tratta, pertanto, di un significato dinamico, che
porta con sé un senso di movimento e progresso.
Con il
trascorrere del tempo, tuttavia, si è diffusa una tendenza a
utilizzare "procedere" con un significato diverso, che si
avvicina a quello di "provvedere", "effettuare" o
"disporre". Esempi di questo uso si trovano frequentemente
in frasi come "Abbiamo proceduto alla spedizione di quanto
richiesto" o "Si è proceduto alla registrazione dei dati".
Sebbene alcuni vocabolari dell'uso moderno abbiano accolto questa
accezione come legittima, è importante porsi la domanda: è
compatibile con un uso accurato e raffinato della lingua italiana?
A nostro avviso,
l'uso di "procedere" in questo senso può essere
considerato discutibile. La ricchezza della lingua italiana si basa
sulla precisione e sulla chiarezza espressiva, e sovraccaricare un
verbo con significati non propriamente suoi rischia di indebolire
l'efficacia comunicativa. Se l'intento è quello di comunicare
un'azione concreta come provvedere, disporre o effettuare, sarebbe
opportuno scegliere il verbo più adatto, evitando ambiguità.
Del
resto, il nostro vocabolario è ricco di alternative precise e
appropriate: invece di "procedere alla spedizione", perché
non dire semplicemente "abbiamo spedito quanto richiesto"?
Oppure, al posto di "procedere alla registrazione", usare
"si è provveduto a registrare"? Scegliendo i verbi più appropriati si salvaguarda il vero significato di 'procedere' e si ottiene una comunicazione più precisa e raffinata, senza rischi di fraintendimenti.
In conclusione, pur riconoscendo
l'evoluzione dell'uso linguistico, chi scrive invita alla riflessione
sull'importanza di conservare vivo il senso autentico delle parole.
La bellezza dell’italico idioma sta anche nella possibilità di
utilizzare termini che rispecchino fedelmente il loro significato
storico ed etimologico. E in un mondo dove la comunicazione è sempre
più rapida e immediata, scegliere con cura le parole è un atto di
attenzione e rispetto per la lingua e per i suoi interlocutori.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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