giovedì 23 maggio 2024

Sull'uso corretto di alcuni lemmi

  


Derisore. Aggettivo e sostantivo. Come aggettivo, terminando in e, nel femminile singolare resta invariato. In funzione di sostantivo, invece, nella forma femminile singolare, di uso raro, muta la e in a: derisora. Alcuni vocabolari, però, riportano “dereditrice/ci”. 

Vocabolario della corretta pronunzia italiana‎ - Pagina 253 

Giuseppe Malagòli, Luciano Luciani - 1969 - 997 pagine 

... sm (f. raro, derisora). ... 

Il Dop, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, stranamente, attesta il termine solo come sostantivo. 

 

Operare e Obbligare. Ciò che stiamo per scrivere non ha l’ “avallo” di alcuni vocabolari, ma a nostro modo di vedere molto spesso si dà ai verbi “operare” e “obbligare” un significato che propriamente non hanno. Cominciamo con il verbo “operare” che propriamente, appunto, significa “compiere un’operazione”. Oggi è invalso l’uso di adoperarlo con l’accezione di “fare”, "procurare", "produrre" e simili: quell’incidente ha “operato” in lui un profondo cambiamento. Si dirà molto meglio: ha “prodotto” in lui un profondo cambiamento. Ancora peggio - sempre a nostro modo di vedere - il ‘riflessivo’ “operarsi” per: prodursi, avvenire, accadere, farsi, manifestarsi. A questo proposito ci sembra addirittura ridicola l’espressione tipo “due anni or sono ‘mi sono operato’ alla gamba destra”. In buona lingua italiana diremo: ‘sono stato operato’ o ‘mi sono fatto operare’. E veniamo a “obbligare” che non significa “essere grato, riconoscente” o “ringraziare”. Chi ama il bel parlare e il bello scrivere, quindi, eviterà frasi tipo “le sono obbligato per ciò che ha fatto”, dirà, correttamente: le sono grato, riconoscente e simili, per ciò che ha fatto. 


Estemporaneo. Si presti attenzione a questo aggettivo perché può trarre in inganno. Molti, infatti, lo adoperano con il significato di ‘strampalato’, ‘avventato’: Giovanni, il tuo comportamento è stato estemporaneo (volendo dire ‘avventato’). No, amici, estemporaneo significa, invece, ‘improvvisato’, ‘senza preparazione’: Pasquale ha tenuto un discorso estemporaneo, vale a dire ‘improvvisato’ 


Quotare. Speriamo di non essere colpiti dagli strali dei cosí detti linguisti d’assalto. L’argomento, diciamolo subito, si presta perché intendiamo parlare dell’uso “corretto” del verbo quotare. Questo verbo denominale, dunque, propriamente significa «stabilire una quota che ciascuno deve dare», «assegnare un prezzo» e simili. Alcuni (tutti?), invece, gli danno un significato che, a nostro modesto avviso, non ha: apprezzare, stimare, giudicare e simili. I critici d’arte, infatti, scrivono, per esempio, che «quel pittore è molto quotato», i critici musicali, da parte loro, scrivono che quel «cantante è assai quotato». La domanda, a questo punto, viene spontanea, come usa dire: il pittore e il cantante costano molto? Bando agli scherzi, è chiaro che entrambi i critici intendevano dire che il pittore e il cantante sono molto apprezzati, stimati, tenuti in gran conto e simili. Perché, allora, non adoperare questi verbi che fanno alla bisogna, secondo i casi, e usare “quotare” solo nel significato proprio? 


 

Esaudire. Si presti attenzione al corretto uso del verbo "esaudire" perché molto spesso è adoperato intransitivamente. La sola forma corretta è quella transitiva. Esaudisco la tua richiesta, quindi, non "alla" tua richiesta. 



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

2 commenti:

Teo ha detto...

Se disapprova l'uso di "quotare" nel senso di "apprezzare", "stimare", "giudicare" e simili (suppongo sulla scorta del Dizionario dello stile corretto di Aldo Gabrielli), immagino che sarà ancora più critico verso un altro, più recente significato, registrato nello Zingarelli 2023: Ossia:

«quo–ta–re
quotare 2 🔊/kwoˈtare/
[ingl. to quote ‘citare’, da quotes ‘virgolette’ ☼1988]
☞Flessione
v. tr. (io quòto)
❖gerg. negli scambi fra utenti di Internet (forum, newsgroup, e-mail ecc.), citare una parte del messaggio a cui si risponde
❖est. approvare, condividere quanto scritto da altri in queste discussioni».

Perché allora non ne parla?

Fausto Raso ha detto...

Cortese Teo,
non ne ho parlato perché non ne ero a conoscenza. Sì, sono ancora più critico.
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