venerdì 24 maggio 2024

Fratricida e sororicida

 


Tutti i vocabolari consultati (cartacei e in rete) definiscono "fratricida" l'uccisore del proprio fratello o della propria sorella e "sororicida" chi uccide (solo) la propria sorella. La cosa ci lascia un po' perplessi: perché fratricida è "ambivalente" e sororicida no? Non sarebbe bene seguire l'etimologia? Lasciare, cioè, "fratricida" solo per quanto attiene all'uccisione di un fratello, visto che sororicida indica l'assassino/a della sorella? Per non fare "due pesi e due misure" perché non aggiungere, allora, al lemma sororicida che, per estensione, vale anche per designare l'uccisore del fratello?  Ci auguriamo che i vocabolaristi prendano in esame il nostro suggerimento.


***

La lingua “biforcuta” della stampa

Sofia Stefani, la vigilessa uccisa dall'ex comandante: «Giampiero Gualandi aveva in mente l'omicido». I messaggi e le 15 chiamate il giorno della morte

--------------------

Nonostante le raccomandazioni dell’Accademia della Crusca e di altri insigni linguisti, gli operatori dell’informazione persistono, imperterriti, nel diffondere lo strafalcione. Vigile si può definire un nome epiceno, vale, cioè, tanto per il maschile quanto per il femminile. Correttamente, quindi: la vigile. Quanto al refuso...

*

Vigilesse si sposano in alta uniforme a Bari, il sindaco Decaro celebra le nozze: «Solo l'amore conta»

-----------------------

Senza parole!

Dal Treccani :

Per il personale di sesso femminile, si usa in genere vigile preceduto dall’art. femm. (la vigile che sorveglia l’uscita dalla scuola; una vigile inflessibile), ma con sfumatura più o meno iron. o scherz., talvolta spreg., anche vigilessa!


 Da “Sapere.it”:

Il nome vigile, secondo le normali regole della lingua italiana, è maschile o femminile secondo se si riferisce a uomo o a donna: il vigile, la vigile. È in uso anche vigilessa, che però può avere anche tono scherzoso o valore spregiativo, come tradizionalmente hanno avuto diversi femminili in -essa. Alcuni poi preferiscono utilizzare il nome vigile al maschile anche per una donna. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze. Il vigile urbano può avere nomi diversi a livello regionale: per esempio ghisa a Milano (per allusione scherzosa al cappello alto e rigido della divisa tradizionale), civico in alcune regioni dell’Italia settentrionale e pizzardone a Roma. Si tratta però di denominazioni antiquate, sempre meno usate se non quando si vuol fare del “colore locale”. 


*

Anziana morta in casa nel foggiano, fermato uomo nudo e insanguinato

---------------------

In buona lingua: Foggiano (F maiuscola), trattandosi di un’area geografica.



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

 

Nessun commento: