mercoledì 6 luglio 2022

Sgroi - 133 - Sul mestiere di giornalista




 di Salvatore Claudio Sgroi

1. Evento editoriale

Il volume Girovagando tra cronache ed eventi, sottotitolo Quarant'anni di giornalismo di Giuseppe Costa (Alghero, Nemapress Edizioni 2022, pp. 300), organizza in 6 sezioni tematiche una selezione di 73 testi apparsi in quest'ultimo ventennio. Una essenziale bio-bibliografia dell'autore  nella quarta di copertina, senza dire della "Prefazione autobiografica" (pp. 5-8), informa tra l'altro che Giuseppe Costa (classe 1946, siciliano di Gela) è stato ordinato sacerdote nel 1974, salesiano, giornalista, con master negli USA, docente universitario e direttore editoriale della Libreria Editrice Vaticana (LEV) dal 2007 (sotto il papato di Ratzinger e Papa Francesco) fino al suo pensionamento. Diciamo subito che si tratta di un testo il cui autore è sì un religioso, ma potrebbe anche essere "un laico", e certamente di un autore (si sarebbe detto una volta) "engagé", con la vocazione "politica" di chi analizza la realtà "per cambiare la società" (p. 191).  

 

2. Indice del volume

Questa l'organizzazione tematica della selezione dei 73 articoli: (I) "Don Bosco" (pp. 11-33), (II) "Corrispondenze americane" (pp. 33-90), (III) "Viaggi" (pp. 91-150), (IV) "I giovani" (pp. 151-98), (V) "La Sicilia" (pp. 199-224), (VI) "I mass media" (pp. 225-86), chiusi da un utilissimo "Indice dei nomi" (pp. 287-95).

 

2.1. "Don Bosco"

Data la sua formazione salesiana, non meraviglierà certamente la presenza della I sezione dedicata al fondatore della congregazione dei Salesiani, Don Bosco, piemontese (1815-1888), definito dai biografi "santo dei giovani" (p. 11), "prete dei giovani" (pp. 20, 25-30), di cui tra l'altro viene ricordata la celebrazione del centenario della morte con la emissione di francobolli in tutto il mondo (pp. 14-17), oltre che nella città del Vaticano e in Italia, a Malta, in Venezuela, nella Repubblica Dominicana, in Cile, in Perù, nelle Filippine.

Si ricorderà altresì con Paolo Zolli (1987), la concezione linguistica di don Bosco con la sua "ricerca sistematica, continua, di una lingua semplice, chiara, precisa, che potesse trasmettere con immediatezza il pensiero" nelle sue omelie e nei suoi scritti. Da qui la sua preoccupazione di sottoporre i propri testi a persone di modesta cultura, sì da poterli rendere linguisticamente più accessibili con opportune correzioni. Da qui la sua politica linguistica, nel favorire la produzione di dizionari scolastici dell'italiano (il Cerruti 1879), del greco (il Pechenino 1876) e del latino (il Durando 1872) con moltissime riedizioni. Senza dire della introduzione dell'uso dell'italiano nell'Oratorio da lui promossa in Piemonte intorno al 1860.

 

2.2. "I viaggi"

La sezione su "I viaggi" (con i suoi 15 interventi), riguarda paesi in cui l'A. è stato o su cui si sofferma stimolato da testi aventi per oggetto vari paesi. Così l'A. ci trasporta in Madagascar (pp. 91-94) "paese dove progresso e sviluppo sono ancor un miraggio", soffermandosi sul "ruolo della chiesa e dei suoi missionari" (p. 91). L'India con Nuova Dehli è particolarmente attenzionata dall'A. (pp. 99-110), in quanto esempio di "miseria e ricchezza" di un paese-continente, con 16 lingue ufficiali, fotografata da S. Bourne e da vari altri fotografi. L'Egitto con Il Cairo presenta una biblioteca di oltre 60mila volumi. E poi Israele e Tel Aviv; la Polonia con Cracovia, gli USA e New York, la Germania con la Baviera e il castello di Blutenburg, la Patagonia vista dal missionario salesiano A.M. De Agostini. L'Irlanda con Dublino.

Un episodio particolarmente crudo quello raccontato da Norman Lewis in Napoli '44 (tr. it. 1993). Bande di ragazzini saltavano "nel cassone degli autocarri militari [americani] intrappolati nel traffico per rubare il rubabile" (p. 135). Ma nel cassone di ogni camion nascosto sotto un telo c'era un soldato armato di baionetta. "Appena un ragazzino si aggrappava alla ribalta per issarsi a bordo, il soldato lo colpiva sulle mani con la baionetta" (p. 135). Così "Un ragazzino di una decina d'anni è stato portato al 92° General Hospital dalla madre sconvolta. Aveva tre dita mozzate. La madre le ha consegnate avvolte in fogli di giornale chiedendo che gli fossero ricucite" (p. 134).

 

2.3. "I giovani"

Una sezione, quella su "I giovani", di interventi sui problemi sociali, con interviste ai segretari dei movimenti giovanili della DC (M. Follini), della FGCI (il comunista M. D'Alema), FGSI (il socialista B. Lanfranchi), FGR (il repubblicano U. Magri). E poi: una intervista a don E. Viganò sulla conferenza a Puebla e la Chiesa latino-americana; Il maggio francese 30 anni dopo; la "Pastorale giovanile in Sicilia"; negli USA; "l'educazione ai valori", i "volontari al servizio dei rifugiati"; "i giovani protagonisti della società"; "la vita come vocazione e dono"; la IV giornata Mondiale della Gioventù" a Santiago di Campostela, con l'incontro col Papa; "insegnare la pace".

 

2.4. "Corrispondenze americane"

Non meno affascinante la sezione sulle "Corrispondenze americane" (18 interventi): la celebrazione di Cristoforo Colombo, di cui l'A. evidenzia le opposte valutazioni: "primo eroe d'America"  o "padre fondatore del colonialismo". E poi: la Chiesa e i media"; la svolta americana con B. Clinton; L'Istituto Italiano di cultura diretto da Furio Colombo; 5 interventi sull'11 settembre (pp. 70-85), con oltre 3000 vittime, e la cronologia minuto per minuto dell'evento: dalle 7.59 alle 21.

 

2.5. "La Sicilia"

La Sicilia è analizzata soprattutto attraverso i suoi reperti archeologici, come quelli del museo di Gela, del Museo Diocesano di Catania, del Museo Civico del Castello Ursino di Catania, degli Acquerelli di J. Houel, del Parco delle Madonie, del Museo diocesano di Caltanissetta. Se è vero che il lessico si impara attraverso l'uso, la lettura p.e. sull'imbarcazione greca del V sec. a.c., è un'occasione per prendere atto (p. 200), oltre che dei noti chiglia, prua e poppa, di tecnicismi quali guscio, i madieri, scassa (dell'albero), paramezzale, corsi di fasciame, o, per quanto riguarda i vasi, "arule fittili" (anche pp. 202-203, 209), askoi; o riguardo all'ara, chitonisco, schinieri, tenia, chitone, himathion (pp. 202-203).

 

3. Il ruolo del giornalista

Non meno ricca la sezione su "I mass media" e il giornalismo italiano e straniero, con la distinzione tra "giornalisti pubblicisti e giornalisti professionisti" (p. 239). "Di fronte allo strapotere della politica, dell'economia e della tecnologia, il giornalista -- avverte l'A. -- rimane frequentemente un uomo solo" (p. 239). Da qui l'esigenza di una "formazione teorica e pratica", ribadita nella quarta di copertina -- che il lettore immancabilmente leggerà per prima -- dove l'A. sottolinea che il giornalista deve mirare a una "professione da costruire  con buoni studi e con altrettanta pratica", e che la ricerca delle notizie va perseguita "con coscienza, responsabilità sociale e obiettività".

 

4. Stilemi

I lettori di questa rubrica apprezzeranno certi usi linguistici, contro-corrente.

(i) Vari stranierismi con pl. in -s, per es. pubs (p. 143), "native americans" (p. 68), workshops (p. 59), reporters (di guerra) (pp. 47, 60), i reportages (p. 60), fotoreporters (p. 47), i Sikhs (pp. 96, 97), "ai dubliners" (p. 144); "i tiraboleiros" (p. 189)", "delle teenzines" (p. 283), "producers", "broadcasters" (p. 248); "freelances" (p. 271); accanto a "i magazine" (p. 59), alle Twin Tower "Torri gemelle" (pp. 70, 71); ecc.

(ii) Il femmnile di professione editora 'donna editore' ("scrittrice ed editora" p. 8).

(iii) La valenza positiva di stigmatizzare 'evidenziare': "il problema giovanile si è fatto sempre più urgente ma uguale, indubbio riscontro nella comunità ecclesiale ha una certa diffusa situazione che Mons. Aldo Del Monte ha così stigmatizzato" (p. 168).

(iv) Il derivato suffissale: "interdisciplinar-ietà (degli stessi insegnamenti)" (p. 178), databile 1929, anziché interdisciplinar-ità (1904). Un suffissato che rientra tra le voci in -ietà quali complementar-ietà, elementar-ietà, multi / pluri / trans / meta / iperdisciplinar-ietà, particolar-ietà, similar-ietà, terz-ietà, formate per pressione paradigmatica dei derivati rispettivamente in <i/età>, <ri/età>, es. ordinari-o >ordinari-età, missionari-o > missionari-età (p. 188) in seguito a risegmentazione o rianalisi del suffisso con passaggio della i- dalla base al suffisso -i-età, e conseguente spostamento di confine del morfema.

(v) Il pp. esigito, che Fr. Sabatini considerava ancora errato, è ben esemplificato nell'enunciato "decentramento esigito oltre che dalla riforma degli enti locali, dalla ramificazione e non omogeneità della situazione giovanile"(p. 156), impensabile con un esatto ormai solo agg. Su cui ci eravamo espressi in Sgroi 119 ESIGITO: ma è veramente un errore?, in quanto neoformazione analogica sui verbi di III coniug. (finire/-ito, agire/-ito), con non pochi esempi illustri (il glottologo Emidio De Felice 1979, il filosofo G. Reale 1996, la linguista S. Raynaud), oltre essere registrata nel Vocabolario italiano di E. De Felice - A. Duro (S.E.I.-Palumbo 1993), e potenzialmente accettato anche da C. Marazzini nel suo L’italiano è meraviglioso, Rizzoli 2018 p. 192.

Ecc.






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