Ancora un sostantivo il cui plurale è causa di "accapigliamento" tra lessicografi: guardaportone. Diciamo, innanzi tutto, che la grafia corretta di questo nome composto è senza la "i" (guarda, non "guardia", come spesso si sente e si vede scritto). E veniamo al "dunque". Tra i vocabolari consultati sono per l'invariabilità: il Garzanti, il Palazzi, il Sabatini Coletti e lo Zingarelli (il guardaportone/i guardaportone); non specificano il De Mauro, il Devoto-Oli e il Treccani, il che significa che il lemma in oggetto prende la normale desinenza del plurale (i guardaportoni); il Gabrielli e il vocabolario Olivetti, infine, riportano chiaramente il plurale (il guardaportone/i guardaportoni). La maggior parte dei vocabolari pluralizza/pluralizzano il termine, quindi, e chi scrive concorda totalmente perché il sostantivo su menzionato segue la regola della formazione del plurale dei nomi composti di una voce verbale [guarda[re)] e di un sostantivo maschile singolare [portone]. E i nomi cosí composti prendono la normale desinenza del plurale.
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La lingua "biforcuta" della stampa
LA VICENDA
Ex vigilessa uccisa,
le figlie e Mirto Milani a giudizio
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Gesummaria, ancora vigilessa!
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I droni subaquei che
trasportano la droga dal Marocco alla Spagna
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In lingua italiana, non 'turco-cispdana': subacquei.
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LA STORIA
A Milano il bar più piccolo del mondo: "Doveva essere un magazzino, ora è un locale esclusivo"
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Quanto è piccolo il mondo? Lo sanno solo gli operatori dell'informazione.
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Quanto sono colti capodogli e pappagalli
Ricerca sul campo e riflessioni filosofiche: l’ecologo Carl Safina dedica un libro alle capacità e ai sentimenti degli animali non umani. Intervista
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Sarebbe veramente interessante sapere se ci sono animali umani.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico,
quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
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