Una
gentile lettrice, che desidera
mantenere l'anonimato, ci scrive da Pescara chiedendoci «per quale
ragione quando si vuole mettere in evidenza la stupidità di una persona o l'inconsistenza
di una determina cosa si ricorre agli attributi maschili. «Non si dice, infatti
- con volgarità - che ciò non vale un... e che quel tizio è un emerito testa
di...?». Gentilissima signora, per quel che ne sappiamo, il motivo per cui si
ricorre a queste espressioni triviali si perde nella notte dei tempi: da che
mondo è mondo - chissà perché - nell'immaginario dell'uomo gli organi genitali
(maschili e femminili) sono sempre stati associati al concetto di imbecillità e
di nullità. Due parole - fra le tante, di uso comune e dal "sapore"
un po' volgare - ce lo confermano: fesso e fregnone.
La prima è voce partenopea, tratta da "fessa", l'organo genitale
femminile; la seconda, con la variante "piú garbata" frescone,
non è altro che l'accrescitivo del vocabolo dialettale romano fregno,
l'organo maschile.
***
La parola proposta da questo portale: cadometria. Sostantivo femminile. Scienza che si occupa della
misurazione dei vasi, delle botti ecc. «Quella parte della
geometria pratica che si applica alla stazatura delle botti od altri vasi da
vino, cioè alla misura della loro capacità o de liquidi imbottati, viene
designata colla parola cadometria, composta delle voci greche «gooc, vaso per vino, e uérooy, misura.
Il famoso Keplero, dice Baden Powell nella sua Storia della filosofia naturale,
e per la circostanza accidentale di avere osservato gli errori di uno stazatore
ignorante nel misurare alcune botti da vino, fu condotto a investigare ...».
Si veda qui.
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