mercoledì 21 febbraio 2018

Non vale un...

Una gentile lettriceche desidera mantenere l'anonimato, ci scrive da Pescara chiedendoci  «per quale ragione quando si vuole mettere in evidenza la stupidità di una persona o l'inconsistenza di una determina cosa si ricorre agli attributi maschili. «Non si dice, infatti - con volgarità - che ciò non vale un... e che quel tizio è un emerito testa di...?». Gentilissima signora, per quel che ne sappiamo, il motivo per cui si ricorre a queste espressioni triviali si perde nella notte dei tempi: da che mondo è mondo - chissà perché - nell'immaginario dell'uomo gli organi genitali (maschili e femminili) sono sempre stati associati al concetto di imbecillità e di nullità. Due parole - fra le tante, di uso comune e dal "sapore" un po' volgare - ce lo confermano: fesso e fregnone. La prima è voce partenopea, tratta da "fessa", l'organo genitale femminile; la seconda, con la variante "piú garbata" frescone, non è altro che l'accrescitivo del vocabolo dialettale romano  fregno, l'organo maschile.

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La parola proposta da questo portale: cadometria. Sostantivo femminile. Scienza che si occupa della misurazione dei vasi, delle botti ecc. «Quella parte della geometria pratica che si applica alla stazatura delle botti od altri vasi da vino, cioè alla misura della loro capacità o de liquidi imbottati, viene designata colla parola cadometria, composta delle voci greche «gooc, vaso per vino, e uérooy, misura. Il famoso Keplero, dice Baden Powell nella sua Storia della filosofia naturale, e per la circostanza accidentale di avere osservato gli errori di uno stazatore ignorante nel misurare alcune botti da vino, fu condotto a investigare ...». Si veda qui. 

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