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Pronome relativo: congiuntivo e misto
La
maggior parte delle persone – siamo sicuri – non hanno, o se preferite ha, mai
sentito parlare del “pronome congiuntivo” e del “pronome misto” perché questi
termini non sono trattati da buona parte dei sacri testi grammaticali. Eppure
vengono adoperati da tutti, sia pure inconsciamente. Bene. Vengono chiamati
cosí dai linguisti i pronomi relativi “che” e “chi”. Il primo perché può
‘congiungere’ due proposizioni: mi sembra di sentire ancora le parole di mio
padre, ‘che’ mi ha sempre detto di comportarmi onestamente. Il secondo, cioè
“chi”, è definito misto perché unisce in sé la funzione di due diversi pronomi:
dimostrativo (quello, colui; quella, colei) e relativo (il quale, la quale).
Occorre dire, a questo proposito, che il secondo svolge sempre le funzioni di
soggetto; il primo oltre che soggetto può essere sia complemento oggetto sia
complemento indiretto: chi va
in acqua si bagna [colui (soggetto) il quale (soggetto) va in acqua si bagna];
faremo di tutto per cercare di trovare chi può
aiutarti [faremo di tutto per cercare di trovare colui (complemento
oggetto) il quale (soggetto) può aiutarti]; questo libro è di chi lo vuole [questo libro è
di colui (complemento indiretto) il quale (soggetto) lo vuole].
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