Sí, siamo sicuri, saremo colpiti
dagli strali di qualche linguista se, per caso, si imbatterà in questo sito.
Stiamo per fare una proposta "oscena" sotto il profilo linguistico;
proposta che - naturalmente - sarà avversata dai glottologi. Perché
"oscena"? Perché vogliamo pluralizzare il sostantivo
"mangiapane" quando tutti i vocabolari lo ritengono invariabile. A
nostro avviso, questo sostantivo deve seguire la regola del plurale dei nomi
composti che, se formati con una voce verbale e un sostantivo maschile
singolare, restano invariati solo se si riferiscono a un femminile come, per
esempio, ficcanaso: il ficcanaso / i ficcanasi; la ficcanaso / le ficcanaso. Mangiapane non è composto
- come ficcanaso - di una voce verbale (mangia) e di un sostantivo maschile
singolare (pane)? Perché, dunque, deve rimanere invariato? Diremo: Carlo è un mangiapane;
Giulio e Luigi sono dei mangiapani;
Lucia è una mangiapane; Rossana e
Stefania sono delle mangiapane. Una ricerca in rete sul
plurale di mangiapane ha dato 15.100 occorrenze per "i mangiapane"
(invariabile) e 13.200 per "i mangiapani" (variabile). La differenza è esigua. Quindi... Si veda qui e qui.
E a proposito di pane, alcuni
proverbi che riguardano questo alimento:
Chi dà del
pane a cani altrui spesso viene abbaiato dai suoi || chi accumula e altro ben non fa sparagna il pane e all'inferno va
|| sott'acqua fame e sotto neve pane ||
a fame pane a sete acqua a sonno panca || al pan duro dente acuto || casa
mia donna mia pane e aglio vita mia || chi
compra pane al fornaio legna legate e vino al minuto non fa le spese a sé ma ad
altri || al povero manca il pane al ricco
l'appetito || aprile freddo sera e mane gran
copia di vino e pane || chi ara da sera a
mane d'ogni solco perde un pane || aria a
fette lampi e saette; aria a scalelli acqua a pozzatelli; aria pecorina se non
piove la sera piove alla mattina; aria a pane se non piove oggi pioverà domane
|| assai mane fan presto il pane || biada di mugnaio vin di prete e pan di fornaio non fare a miccino
|| bisogna dire pane al pane || cacio serrato e pan bucherellato || chi ha buon pane e buon vino ha troppo un micolino ||
chi ha buon pane e buon vino ha troppo un micolino ||
chi ha del pane mai non gli manca cane || alle tre si cuoce il pane (o si corre il palio o si dà il
cavallo) || alla certosa è un cert'uso chi vi
va e non ha fretta tocca un pane e una mezzetta || a Roma ci vogliono tre cose: pane panni e pazienza ||
chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti ||
a pane di quindici giorni fame di tre settimane ||
a chi fa il pane e staccia non gli si ruba focaccia ||
a mezzo gennaio mezzo pane e mezzo pagliaio ||
al pan si guarda prima che s'inforni || a chi ha lardo e pane non mancano gli ospiti || chi ha pane e vino sta meglio che il suo vicino || a Natale mezzo pane; a Pasqua mezzo vino || ai ragazzi pane e scarpe || chi
imita la formica nell'estate non va a chieder pane nell'inverno ||
chi non ha imparato nulla vivrà di pan stentato ||
chi mangia sempre pan bianco spesso desidera il nero
|| chi non ha pane lavorato agosto diventa maggio.
(da: Dizionario Italiano a cura di Enrico Olivetti)
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