lunedì 15 gennaio 2018

Una contraddizione "treccaniana"


Abbiamo notato una "diversità di vedute" tra il vocabolario Treccani (in rete) e "La grammatica italiana", dello stesso vocabolario, circa il plurale del sostantivo "urlo". La "grammatica" non ammette il plurale maschile urli riferiti all'uomo, anche se considerati singolarmente. Il vocabolario, invece, è di parere opposto. Come regolarsi in merito? Diremo: gli urli di Giovanni (urla solo Giovanni, singolarmente) e le urla di Maria,  di Giovanni e di Rolando (urlano insieme, collettivamente).

"La grammatica italiana" (Treccani)

• Il plurale femminile urla si usa quando ci si riferisce a suoni emessi da esseri umani. Sapessi  che urla terribili sa lanciare mio fratello. • Il plurale maschile urli si usa per indicare i versi degli animali: quando il mondo sembrava rotolare nel buio e sotto di me sentivo l’inferno sgranchirsi negli urli delle fiere (E. Flaiano, Tempo di uccidere), ma può essere usato anche per indicare parole o frasi pronunciate a voce alta, con violenza o con rabbia: in quei versi divini risuonano gli urli della folla e gli applausi trionfali (C. Malaparte, La pelle).

Vocabolario in rete

urlo s. m. [der. di urlare] (pl. gli urli, degli animali o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso; le urla, solo dell’uomo). – Grido acuto e prolungato: l’u. del lupo, del cane, dello sciacallourli di belva feritamandare, emettere, dare, fare un u.; con partic. riferimento all’uomo: un u. di gioia, di entusiasmo, di dolore, di spaventocacciare, gettare un u. (soprattutto di spavento); urla di protestaal suo apparire sul podio fu accolto dall’u. della folla che gremiva la piazzagli urli dei cantanti, dei divi della canzone (v. urlatore). Per estens., al plur., discorso o serie di frasi, di parole, pronunciati a voce molto alta: con le sue urla mi ha assordatosentirai i suoi urli quando torna e si accorge del dannoquelli che non potevano aiutare, facevan coraggio con gli urli (Manzoni). In usi fig., suono molto forte e acuto, che somiglia a un urlo: l’u. della sirena, l’u. del vento, l’u. del mare in tempesta. Con altro uso fig., nell’espressione del gergo giovanile da u., di cosa o persona che colpisce vivamente per alcune sue doti o qualità (con sign. simile a forzaschianto): indossava un abito da urlo.  Dim. urlétto; accr., raro, urlóne; pegg. urlàccio, urlo d’ira o d’indignazione, di rimprovero.

Vediamo, anche, cosa dice il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia:





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