“Su qui e su qua...”. Tutti
ricorderanno la canzoncina scolastica: su qui e su qua l’accento non va, su lí
e su là l’accento ci va. Pochi, crediamo, ricorderanno la ragione. Ci
permettiamo di rinfrescare loro la memoria, anche perché ci capita sovente di
leggere sulla stampa gli avverbi di luogo “qui” e “qua” con tanto di accento.
Una regola grammaticale stabilisce, dunque, che i monosillabi composti con una
vocale e una consonante non vanno mai accentati, salvo nei casi in cui si può
creare “confusione” con altri monosillabi ma di significato diverso come nel
caso, appunto degli avverbi di luogo “ lí ” e “là” che, se non accentati,
potrebbero confondersi con “li” e “la”, pronomi-articoli. Un’altra legge
grammaticale stabilisce, invece, l’obbligatorietà dell’accento quando nel
monosillabo sono presenti due vocali di cui la seconda tonica: piú; giú; ciò;
già ecc. Dovremmo scrivere, quindi, quí e quà (con tanto di accento). A questo
proposito occorre osservare, però, che la vocale “u” quando è preceduta dalla consonante
“q” fa da “serva” a quest’ultima; in altre parole la “u”, in questo caso, non è
piú considerata una vocale ma parte integrante della consonante “q”. Si ha, per
tanto, qui e qua senza accento perché – per la “legge” sopra citata – i
monosillabi formati con una consonante e una vocale “respingono” l’accento
grafico (scritto): me; te; no; lo; qui; qua.
Irridere - verbo transitivo e intransitivo. È
transitivo quando sta per deridere, schernire e si costruisce con il
complemento oggetto: lo irrisero
tutti; è intransitivo, invece, quando si usa con il significato di mostrare disprezzo e simili: irrisero alla sua bontà.
Meteorite – sostantivo di genere
femminile. Alcuni vocabolari, però, ne consentono l’uso al maschile (uso che
sconsigliamo recisamente, se si vuole scrivere e parlare in buona lingua
italiana).
Quasiché - locuzione che introduce
una proposizione modale, si può scrivere
anche in due parole, quasi che; in grafia unita non raddoppia
la c e prende l'accento sulla e.
Suonare o
sonare – adoperato intransitivamente si coniuga con l’ausiliare avere: le campane hanno sonato, non sono suonate.
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La parola proposta da
questo portale: apoplanesi. Figura
retorica - non riportata nei "sacri testi" - con la quale chi parla
cerca di indurre in errore gli astanti.
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Tutti i giornali che abbiamo
"spulciato" hanno scritto, a proposito delle parole del presidente
americano, "Paesi cessi". A nostro modo di vedere siamo in presenza
di un nome accoppiato, tipo "romanzo fiume", "guerra lampo",
"nave traghetto" ecc. E i nomi cosí composti formano il plurale
mutando la desinenza solo del primo elemento: "romanzi fiume", guerre
lampo", "navi traghetto". Da "Paese cesso" abbiamo,
quindi, "Paesi cesso", vale a dire "Paesi (che sono un)
cesso". Alcuni tra i due sostantivi inseriscono un trattino.
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