martedì 30 gennaio 2018

I «due» Gabrielli



Ancora una volta dobbiamo constatare che il vocabolario di Aldo Gabrielli in rete  (‘ritoccato’) e il “Dizionario Linguistico Moderno” dello stesso autore “fanno a pugni”: non concordano sull’uso corretto del verbo ‘reclamare’. Per il dizionario in rete cliccate su reclamare. Vediamo, ora, ciò che scrive nel suo “Dizionario Linguistico Moderno”.

(Reclamare) In buona lingua italiana è soltanto intransitivo, e vale protestare, lagnarsi, dolersi e simili (...). Si costruisce con “a”, “contro”, “presso”, “in”: “Reclamate al governo”; “Reclamerò contro questa disposizione”; “Reclamiamo presso i superiori”; “Reclamate in direzione”; anche assoluto: “Prima obbedisci, e poi reclama”. Non è quindi corretto usarlo transitivamente, imitando il francese: “reclamare gli arretrati”; “reclamare il maltolto” e simili.; qui i verbi propri sono richiedere, domandare, rivendicare. Tuttavia, in questo senso, è già entrato nell’uso, e i dizionari già lo registrano. Da espellere dalla nostra lingua è invece nel significato, tutto francese, di esigere, richiedere, chiamare, volere: “Questa offesa reclama vendetta”*; “La terra arsa reclamava la pioggia”; i verbi sopra suggeriti sostituiranno benissimo l’improprio ‘reclamare’.

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* Questo esempio, “condannato” nel Dizionario Linguistico Moderno, è ritenuto corretto nel vocabolario in rete.


«Cosí e cosí» e «cosí cosí»

Si presti attenzione a queste due espressioni perché di primo acchito sembrano l’una sinonima dell’altra sí da potersi usare, quindi, indifferentemente. Cosí non è. Differiscono nel significato l’una dall’altra. La differenza radicale di significato la spiega, magistralmente, lo scrittore (forse poco conosciuto) Ardengo Soffici. “Ci sono degli scrittori i quali adoperano l’espressione: cosí e cosí, in luogo di quella: cosí cosí. La differenza formale tra l’una e l’altra è minima, ma quella tra i loro significati è immensa. Si dice di una cosa, di una persona, di un fatto che ci son parsi cosí cosí, per indicare che non ci son parsi né buoni né cattivi, né belli né brutti, né importanti né insignificanti, ecc. L’espressione cosí e cosí si adopera invece in tutt’altro caso; e particolarmente per indicare le varie cose che uno ha detto, o le quali si commette di dire a un altro, senza tornare a specificarle, o preparandosi a specificarle. ‘Gli dissi cosí e cosí, ed egli mi rispose cosí e cosí’. ‘Vai a dirgli cosí e cosí: che io non posso andar da lui, che lui venga da me e porti con sé quella roba’ ”.

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La parola proposta da questo portale:  grèbano. Si dice di persona rozza e ignorante, terra terra. Il vocabolo non è attestato nei vocabolari dell'uso e non è schiettamente italiano. Proviene dallo slavo "greben", sasso, rupe e indica un luogo impervio. Per estensione si è dato questo nome a chi abita questi luoghi inospitali, fuori del mondo "civile"; di conseguenza non avendo "contatti  umani" si comporta in modo rozzo.

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