Ancora
una volta dobbiamo constatare che il vocabolario di Aldo Gabrielli in rete (‘ritoccato’) e il “Dizionario Linguistico Moderno” dello stesso
autore “fanno a pugni”: non concordano sull’uso corretto del verbo ‘reclamare’.
Per il dizionario in rete cliccate su reclamare. Vediamo, ora, ciò che scrive nel suo
“Dizionario Linguistico Moderno”.
(Reclamare) In buona lingua italiana è soltanto intransitivo, e vale
protestare, lagnarsi, dolersi e simili (...). Si costruisce con “a”, “contro”,
“presso”, “in”: “Reclamate al governo”; “Reclamerò contro questa disposizione”;
“Reclamiamo presso i superiori”; “Reclamate in direzione”; anche assoluto:
“Prima obbedisci, e poi reclama”. Non è quindi corretto usarlo transitivamente,
imitando il francese: “reclamare gli arretrati”; “reclamare il maltolto” e
simili.; qui i verbi propri sono richiedere, domandare, rivendicare.
Tuttavia, in questo senso, è già entrato nell’uso, e i dizionari già lo
registrano. Da espellere dalla nostra lingua è invece nel significato, tutto
francese, di esigere, richiedere, chiamare, volere: “Questa offesa
reclama vendetta”*; “La terra arsa reclamava la pioggia”;
i verbi sopra suggeriti sostituiranno benissimo l’improprio ‘reclamare’.
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Questo esempio, “condannato” nel Dizionario Linguistico Moderno, è ritenuto
corretto nel vocabolario in rete.
«Cosí e cosí» e «cosí cosí»
Si presti
attenzione a queste due espressioni perché di primo acchito sembrano l’una
sinonima dell’altra sí da potersi usare, quindi, indifferentemente. Cosí non è.
Differiscono nel significato l’una dall’altra. La differenza radicale di
significato la spiega, magistralmente, lo scrittore (forse poco conosciuto)
Ardengo Soffici. “Ci sono degli scrittori i quali adoperano l’espressione: cosí e cosí, in luogo di
quella: cosí cosí. La differenza
formale tra l’una e l’altra è minima, ma quella tra i loro significati è
immensa. Si dice di una cosa, di una persona, di un fatto che ci son parsi cosí cosí, per indicare che
non ci son parsi né buoni né cattivi, né belli né brutti, né importanti né
insignificanti, ecc. L’espressione cosí e cosí si adopera
invece in tutt’altro caso; e particolarmente per indicare le varie cose che uno
ha detto, o le quali si commette di dire a un altro, senza tornare a
specificarle, o preparandosi a specificarle. ‘Gli dissi cosí e cosí, ed egli mi
rispose cosí e cosí’. ‘Vai a dirgli cosí e cosí: che io non posso
andar da lui, che lui venga da me e porti con sé quella roba’ ”.
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La parola proposta
da questo portale: grèbano. Si dice di persona rozza e ignorante,
terra terra. Il vocabolo non è attestato nei vocabolari dell'uso e non è
schiettamente italiano. Proviene dallo slavo "greben", sasso, rupe e
indica un luogo impervio. Per estensione si è dato questo nome a chi abita
questi luoghi inospitali, fuori del mondo "civile"; di conseguenza
non avendo "contatti umani" si
comporta in modo rozzo.
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