mercoledì 25 ottobre 2017

Sgroi - Il plurale di "fondovalle"? Uno psicodramma...



Alcune persone hanno chiesto alla consulenza linguistica della Crusca quale è il plurale corretto di "fondovalle".
Ha risposto il prof. Salvatore Claudio Sgroi, in un articolo pubblicato su "La Crusca per voi".


1. Pluri-richiesta


Il quesito intriga ben 6 lettori con domande in parte diverse, tra il descrittivista e la richiesta scopertamente normativista.

"Qual'è?"/"qual è?" il plurale del composto chiedono Luca Gemignani di Torre del Lago (LU) e Roberto Burini di Bergamo; e con preoccupazione normativista: quale "la forma corretta"? (Maurizio Bruno di Torino) o il plurale "corretto"? (Giorgio Bernardi di Cuneo, Nicola Gabellieri di Volterra, Anna Rita di Cerbo di Rho).


1.1. Presupposizioni (diverse)

 Faccio una premessa. Il parlante che (si) chiede se si dice "in questo o in quel modo?", muove da una presupposizione, ovvero che delle due alternative che si pone, solo una è/sia corretta. Il dubbio è vissuto quasi con un 'senso di colpa'. Propongo invece di muovere da un'altra presupposizione: eliminare i 'sensi di colpa' e ipotizzare che le due alternative siano indizio di ricchezza, generate da due diverse regole, che si tratta in primo luogo di individuare. Il parlante poi sceglierà (normativamente) l'alternativa che riterrà più opportuna sulla base di due criteri:

a) scegliere la forma non ambigua,

b) scegliere quella dei parlanti colti o mediamente colti,

c) scartare invece la forma non-ambigua ma tipica dei parlanti popolari, incolti o semi-colti.

Se invece, per individuare la forma più adeguata, si vuole affidare ai testi "istituzionali" della norma linguistica, quali sono i dizionari, ebbene accetti le loro indicazioni. E se i dizionari indicano non una ma più norme, vuol dire che vanno entrambe bene. Non pretenda che la forma "corretta" sia solo una, "unanimamente riconosciuta", come vorrebbe la lettrice Anna Rita Di Cerbo. Le lingue sono al servizio della "massa parlante" e sono quindi per natura multiformi per poterne soddisfare gli infiniti bisogni espressivo-comunicativi e stilistici.


2. Le 4 possibili pluralizzazioni del composto


Per quanto riguarda il composto (bi)nominale fondovalle, "Nome + nome", esso presenta quattro possibilità teoriche, astratte di pluralizzazione: o

(i) resta invar. nei due costituenti (i fondovalle), o

(ii) varia solo nel primo (i fondivalle), o

(iii) varia solo nel secondo (i fondovalli), o

(iv) varia in entrambi (i fondivalli).

Tre dei sei lettori dichiarano di aver consultato più dizionari trovando risposte diverse. Una ricerca ammirevole è quella di Anna Rita Di Cerbo che ha compulsato ben 8 dizionari: Garzanti 2009 e on-line, Hoepli on line, il nuovo De Mauro on line, Sabatini-Coletti on line, Treccani on-line, Devoto-Oli 1981, Collins-Dini 1998. N. Gabellieri ha consultato la Treccani e Garzanti, Roberto Buri "alcuni dizionari" non meglio identificati.


2.1. Solo 2 pluralizzazioni documentate nei dizionari


Delle 4 possibilità teoriche di pluralizzazione, quelle documentate nei dizionari sono solo due:

(i) la forma invariabile nei due costituenti (i fondovalle), in Garzanti e Sabatini-Coletti e

 (ii) variabile solo nel primo (i fondivalle), in Treccani, Devoto-Oli, Hoepli; ma anche in Garzanti e (aggiungo io) nel De Mauro 2000 cartaceo.

Questa variabilità ha messo "in agitazione" i nostri lettori. "Che pesci pigliare?", si sono chiesti. Tutte e due le soluzioni sono ‒ direi io ‒ "corrette" in quanto garantite dai dizionari. Il lettore sceglierà quella che preferisce. Pretendere di trovare una sola e stessa risposta, significherebbe pretendere ‒ irrealisticamente ‒ che la lingua sia monolitica. La variatio è costituzionale nella lingua e quella che caratterizza i parlanti colti è corretta.

Così la lettrice Anna Rita Di Cerbo, che "dopo anni che us[a] “fondivalle” come plurale, nell'ambito della [...] attività formativa e professionale scientifica", non deve, a mio giudizio, "convertir[si] a “fondovalle” per utilizzare un termine linguisticamente corretto"; può invece benissimo andare "avanti così" con il non meno corretto i fondivalle, garantito da ben sei dizionari, e considerare "risolto il caso".

Nicola Gabellieri scriva pure da parte sua il suo "articolo sulla coltivazione dei fondovalle nel XX secolo".

Maurizio Bruno e il suo amico non "litighino" perché hanno entrambi "ragione".


2.1.1. Il perché delle due pluralizzazioni dizionaristiche


Il lettore, avendo soddisfatto la sua (legittima) "pulsione" normativa, può a questo punto porsi anche domande più complesse sul perché di quelle due regole, e sul funzionamento strutturale dell'italiano. La teoria è in realtà problematica, data anche la variabilità dei comportamenti linguistici dei parlanti riguardo al plurale dei composti. Il criterio più pertinente e decisivo nella grammatica dei composti è, direi, quello semantico della "Testa".


2.1.2. La "testa" del composto. Ce l'ha? E dov'è?


La regola "naturale" nei composti (bi)nominali è che vari solo la "Testa" del composto. Che cos'è la "Testa"?; la "Testa" di "Fondovalle" si identifica rispondendo alla domanda: "Il Fondovalle è un "fondo" o è una "valle"? Chiaramente non si tratta di una "valle" ma del "Fondo (di una valle)". "Fondo è quindi la Testa"; il composto è sintatticamente un composto "endocentrico" con testa tipicamente a sinistra. E infatti il plurale (naturale) per molti parlanti è "i Fondivalle".

La conseguenza e la conferma di ciò è che il genere grammaticale delle Testa (qui fondo s.m) si trasferisce (ovvero con l'anglo-tecnicismo "percola") a tutto il composto, che è infatti s.m. (e non già s.f. *la fondoValle).

Il plur. i Fondivalle è trasparente avendo il valore di "i Fondi della valle", il composto essendo sintatticamente un composto con valore subordinativo quanto al determinante "(della) valle". Non è un caso che tale plurale è quello presente in tutti i dizionari.


2.1.2.1. La variante invar. i Fondovalle  minoritaria


La variante invar. i Fondovalle è decisamente minoritaria, ignorata in 6 dizz. su 8; solo il Garzanti indica le due possibilità. E quasi paradossalmente è la sola forma indicata nel Sabatini-Coletti. Strutturalmente i fondovalle invariabile suggerisce che si tratta di un composto senza Testa, come dire il fondovalle è "lo spazio che si trova 'al fondo della valle ". Cfr. "la coltivazione dei fondovalle nel XIX secolo" del lettore Nicola Gabellieri.

In altri composti fondo è invero ciò che è 'in fondo a', così il fondo schiena indica 'la parte del corpo che si trova in fondo alla schiena', ovvero 'il sedere', plur. invar. i fondoschiena.

In altri composti con fondo- quali i fondocampo e i fondotinta la possibile oscillazione nel plur. si può interpretare come dovuta a tale oscillazione nella identificazione della testa del composto: o senza testa (e quindi invar.) o con testa (e quindi variabile).


2.1.2.2. Altre due pluralizzazioni: (iii) i fondovalli e (iv) i fondivalli

 Quanto agli altri due possibili plurali (iii) i fondovalli con variazione del solo secondo costituente e (iv) i fondivalli con variazione di entrambi i costituenti, non documentati nella lessicografia, la lacuna lessicografica è colmabile ormai con Google ricerca avanzata. La quale consente di stabilire la seguente classifica di vitalità, sulla scorta del numero delle attestazioni nell'arco temporale 1900-2017 ("Google libri, Ricerca avanzata", del 6 febb. 2017):

 (I)  ‒ ‒ i fondovalle 1900-2017: 44 attest.; (II) + ‒ i fondivalle 1900-2017: 28 attestazioni; (III) ‒ + i fondovalli 1900-2017: 25 attest.; (IV) ++ i fondivalli 1900-2017: 19 attest.

Il composto (iii) i fondovalli con variazione del solo determinante a destra, rivela che si è opacizzato morfologicamente, si è fossilizzato, diventando  uno dei tanti lessemi in -e, con pl. quindi in /-i/. Analogo processo ha riguardato per es. il composto palcoscenico pl. palcoscenic-i (piuttosto che palchiscenici) (cfr. Sgroi 2012).

Il composto (iv) i fondivalli, con entrambi i costituenti variabili, sta a indicare che il determinante a destra, nome subordinato ("della valle"), è interpretato come agg. di relazione ("della valle" = "vallivo") e quindi è fatto variare al plurale in parallelo con la testa: "i fondi (delle) valli" ovvero "i fondi valli" o "fondi vallivi".


3. Retrodatazioni

 Google libri consente altresì di retrodatare il s. fondovalle dal 1929 (nel DELI e nel Battaglia) al 1875: "anche a Vayes il riparo sottoroccia si trovava probabilmente prospicente ad un fondovalle in queste condizioni" (Bullettino di paletnologia italiana, vol. 23, p. 109).


4. Per saperne di più

 Ma la tipologia dei composti è notevole e per conseguenza variabile la pluralizzazione, in dipendenza dell'interpretazione del parlante. La Nuova Grammatica italiana di G. Salvi - L. Vanelli (2004) risponde in maniera soddisfacente a tale problema. Il lettore più esigente si rifarà naturalmente al trattato istituzionale sul tema: La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann - F. Rainer (2004).

2 commenti:

Gilberto ha detto...

Finalmente un'altra bella campana. Grazie al prof. Sgroi.
Gilberto

Fausto Raso ha detto...

Cortese Gilberto,
il prof. Sgroi, dell'Università di Catania, collabora da mesi...
Cordialmente
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