I nostri gentili lettori ci perdoneranno se qualche volta
sconfiniamo verso la volgarità potendo urtare la sensibilità di qualcuno, ma la
lingua, amici, contiene anche delle "volgarità" e saremmo degli
ipocriti se ignorassimo questo "stato di fatto", soprattutto per
quanto attiene ai modi di dire - gli idiotismi - che sono, per dirla con Aldo
Gabrielli, il sale e il pepe di una lingua. Vediamo, quindi, il significato e l'origine di questa locuzione
anche se - per la verità - non è piú "di moda" e, per tanto, poco
conosciuta. Immaginiamo un dialogo tra padre e figlio. «Papà mi occorrono
trecentocinquanta euro per la riparazione della motocicletta. Il meccanico, con
il quale ho già preso accordi, non ha voluto ridurre la somma: a suo dire mi ha fatto uno sconto
"formidabile" e vuole il pagamento in contanti». Il padre, lí per lí,
impallidí, poi si riprese e disse al figlio: «Ho paura che dovrai attendere un
po', prima di far riparare la tua moto, ho dato il culo in terra, quindi...».
Il figlio lo interruppe bruscamente: «Ma papà, che c'entra il culo con la moto?;
lo so, sei scivolato e hai battuto il posteriore in terra, ma questo non significa
che non mi possa dare i soldi che mi occorrono per la riparazione». «È proprio
questo il problema, figliolo - ribatté il padre - non abbiamo una lira, anzi un
euro; la nostra azienda è stata dichiarata fallita, siamo sul lastrico! Dopo
tutti i soldi che ho speso per farti studiare - proseguí il padre - mi
meraviglia il fatto che tu non conosca questa espressione, "dar del culo
in terra", per dire, appunto, di non avere piú un soldo, anzi un euro; a
scuola che cosa ti hanno insegnato?». Cercheremo, quindi, di sopperire alle
"deficienze scolastiche" spiegando l'origine della locuzione. Per
questo chiediamo "aiuto" a Giuseppe Manuzzi: «Questo modo di dire proviene da quel
costume, che fu tra i nostri antichi, di battere il culo de' falliti sopra un
lastrone per isvergognarli». Giulio Rezasco aggiunge che «tale pubblica e
strana punizione era inflitta anche a coloro che, per non pagare i debiti,
rifiutavano l'eredità in passivo del padre».
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Greenpeace citata in
giudizio: rischia di chiudere
per la mega causa di
una multinazionale
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No! Non ci arrendiamo. Pubblicheremo sempre gli svarioni
della stampa che continua a scrivere i prefissi "staccati" dalla
parola che segue. L'argomento è trito e ritrito: i prefissi, tutti, si scrivono
"appiccicati" al termine che segue. Quindi: megacausa. Prefisso non
significa "fissato prima"?
Ancora:
Ancora:
Maxi-multa della Ue
a Facebook per aver
collegato gli account
del social con WhatsApp
*
Un altro caso di anfibologia che la stampa dovrebbe evitare:
Scaldavano l'hashish
nel microonde: l'odore insospettisce i vicini, arrestati con 20 kg di droga
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Sono stati arrestati i vicini?
a Facebook per aver
collegato gli account
del social con WhatsApp
*
Un altro caso di anfibologia che la stampa dovrebbe evitare:
Scaldavano l'hashish
nel microonde: l'odore insospettisce i vicini, arrestati con 20 kg di droga
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Sono stati arrestati i vicini?
1 commento:
Caro dr. Raso,
continui pure la sua battaglia perché la stampa scriva in "lingua italiana". Il problema è che buona parte dei giornalisti non conoscono la lingua materna, che parlano e scrivono per pratica. Leggere un giornale, oggi, comporta uno "stress" non indifferente: occorre "decifrare" quanto scritto. Per non parlare dei giornali on-line: ripetizioni, punteggiatura sballata, verbi coniugati "a naso", periodi che non finiscono e chi più ne ha più ne metta.
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